Colf, medico, psicologa, chef, autista, insomma tuttofare. Questo è quello che fanno le mamme quotidianamente. Ma se volessimo quantificare tutte queste competenze quanto sarebbe il compenso economico? 3.045 euro netti al mese
di Claudia Ferreri
Ecco, ma il punto sta proprio qua, che ancora oggi la maternità, il ruolo della donna “casalinga” non vengono considerate un valore per il PIL di questo paese. Allora tutto diventa bonus, una gratifica che un ente concede come incentivo, un premio. E, soprattutto, in Italia con un welfare alquanto scarso rispetto al resto d’Europa: un bonus da 800 euro per ogni figlio nato o adottato, che possono richiedere anche le donne in attesa, al settimo mese di gravidanza. Il budget complessivo è di 800 milioni. Un altro assegno, da non confondere con il bonus mamme, erogato sempre dall’Inps è di importo più alto, 960 euro, e fino al compimento del 3° anno di età del bambino per chi ha un ISEE di 25 mila euro, soglia per accedere. Una misura un po’ meno occasionale del bonus mamme, dal momento che dura tre anni, ma ancora lontano da quella politica d’intervento che tanti genitori invocano. Ma oltre ad un incentivo sarebbero necessari i servizi: asili nido, micronidi e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Poche risorse, pochi servizi. L’Italia spende in media l’1,5% del Pil per il sostegno alla natalità, vuol dire circa 27 miliardi destinato ogni anno ad assegni familiari, indennità varie, finanziamento di congedi per ragioni familiari. Una quota che pone il nostro Paese al 17esimo posto sulle 30 nazioni prese in considerazione da Eurostat. Molto avanti si trovano invece la Francia (con il 2,5% del Pil) il Belgio (2,4%) l’Irlanda (2%).
A peggiorare la situazione lavorativa delle donne. Il tasso di occupazione femminile in Italia resta bassissimo. Tant’è che tra le donne tra i 25 e i 49 anni, meno di 6 su 10 hanno un’occupazione, contro i quasi 8 uomini della stessa fascia d’età. A livello europeo il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni colloca l’Italia alla 27esima posizione. E la presenza di un figlio conta tantissimo (dati «Rapporto mamme» Save the Children). Ecco perché si smette di fare figli se si vuol mantenere un lavoro. E se invece il lavoro di “mamma o di papà” fosse retribuito? Un portale di intermediazione tra professionisti e artigiani e potenziali clienti di centinaia di tipologie di servizi ha provato a calcolare quanto guadagnerebbero.
Per calcolare lo stipendio, in questo caso, è stata scelta l’accezione al femminile molto più diffusa; sono state prese in considerazione tutte le attività svolte dentro e fuori casa, con le relative paghe orarie riconosciute a chi esercita i diversi mestieri al di fuori della famiglia, come lavoratore professionista. È emerso che lo stipendio mensile medio sarebbe pari a quello di chi ricopre cariche manageriali, di medici specializzati e di liberi professionisti. Ad incidere le svariate competenze e specializzazioni. Il sito ha preso ad esempio alcune voci come quello di autista privato circa 13 euro l’ora, chef a domicilio ,molto richiesto in questo periodo, con una paga di 30 €/h; ed ancora, lavanderia, stireria e pulizie domestiche che si attestano intorno a 715 euro mensili. Il ruolo più importante, però, forse è quello di life coach: “ogni genitore è reperibile e contattabile 24 ore al giorno, pronto ad insegnare a gestire la propria vita, il tempo, gli affetti. La mamma è la prima life coach che incontriamo nella nostra esistenza . E si volesse considerare solo questa voce, esclusa dal computo, si potrebbero ipoteticamente guadagnare 8.810 euro al mese”.
Di seguito una tabella realizzata dal portale con il tariffario voce per voce:
MANSIONI | NUMERO MEDIO DI ORE SETTIMANALI | TOTALE PAGA |
Cura dei bambini – servizi per l’infanzia | 7 | € 230,40 |
Lavanderia e stiro | 4 | € 155,40 |
Autista | 4 | € 208,00 |
Personal shopper | 1 | € 150,00 |
Colf | 14 | € 560,00 |
Chef | 10,5 | € 1.260,00 |
Insegnante | 6 | € 480,00 |
TOTALE | € 3.043,80 |
Insomma, dalla sua accezione negativa e tanto bistrattata, oggi il mestiere della mamma-casalinga non sarebbe davvero niente male.
Peccato che questo non sia un paese per Mamme!