“Il bando per l’assegnazione di 50 beni confiscati, pubblicato dal Comune di Palermo, presenta profili di illegittimità e anomalie rispetto alla normativa nazionale e al regolamento comunale sui beni confiscati. Per questo ho scritto una lettera al Segretario Generale del Comune perché faccia tutte le verifiche del caso e adotti i provvedimenti conseguenti”. Lo dice il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti.
“La legge prevede la pubblicazione dell’elenco di tutti i beni confiscati e il suo continuo aggiornamento – spiega Occhipinti – cosa che non avviene. Inoltre il bando non richiederebbe tra i requisiti preliminari l’autocertificazione antimafia, prevedendola soltanto a iter concluso e rischiando così di vanificare il lavoro degli uffici. Sorgono dubbi sull’eccessiva arbitrarietà nell’assegnazione dei punteggi, visto che la commissione peraltro non possiede nemmeno specifiche competenze per valutare la sostenibilità finanziaria dei progetti. La graduatoria, infine, durerà due anni, nonostante il regolamento comunale preveda bandi annuali. Alcuni indicatori principali sembrano per di più prevedere alcune spese per i soggetti vincitori del bando, rendendo questo affidamento non esattamente gratuito. Insomma, l’ennesimo pasticcio di questa amministrazione che rischia di vanificare le speranze e i progetti di chi vuole investire e rivalutare i beni confiscati. Il sindaco ne tragga le conseguenze e mandi a casa assessori incapaci e inconcludenti”.
Consigliere Filippo Occhipinti 338/6524033