Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Oggi l’anniversario della strage di via Carini

di Redazione

Sono stati momenti di grande commozione quelli di stamattina in via Isidoro Carini, luogo dell’assassinio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. 

di Giulua Noera 

 
Trent’anni fa, il 3 settembre 1982, il prefetto di Palermo veniva ucciso da raffiche di Kalashnikov mentre si trovava a bordo della sua A112 che a pochi metri dalla Prefettura fu affiancata da un commando a bordo di un’auto e una moto. 
Erano trascorsi soltanto cento giorni dal suo arrivo in Sicilia, terra tormentata dal caos e dalle guerre di mafia, ma nonostante le difficoltà il Generale venuto dal nord riuscì a portare a termine brillanti operazioni conclusesi con l’arresto di numerosi boss, fino a tracciare una vera e propria “mappa della nuova mafia”, che includeva anche gli oscuri rapporti tra la criminalità organizzata e la politica. 
Per l’efferato omicidio sono stati condannati i sicari e i vertici della cupola: i mandanti Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci; e gli esecutori materiali Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci.
Una verità parziale i cui lati oscuri emergono anche dalla lettura della sentenza: “Si può, senz’altro, convenire con chi sostiene che persistano ampie zone d’ombra, concernenti sia le modalità con le quali il generale è stato mandato in Sicilia a fronteggiare il fenomeno mafioso, sia la coesistenza di specifici interessi, all’interno delle stesse istituzioni, all’eliminazione del pericolo costituito dalla determinazione e dalla capacità del Generale”. 
Un uomo di grande coraggio, tenacia, caparbietà e senso del dovere, la cui vita e la cui missione fu stroncata la sera del 3 settembre 1982. 
Oggi a distanza di trent’anni resta ancora viva la memoria del Generale Dalla Chiesa celebrato a Palermo alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando,del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e della figlia del generale Rita, che per la prima volta dall’eccidio ha deciso di essere presente alla commemorazione. 
“Palermo e’ una città che amo molto – ha spiegato – ho parlato con la gente, con i ragazzi, e credo che ci sia un voglia reale di cambiamento. Ho pensato che fosse giusto che qualcuno di noi fosse presente”.

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