I giardinieri stagionali “sospesi” dall’università lavorano per ripristinare il giardino dell’Orto Botanico per garantire la riapertura in tempi brevi.
Un gruppo di 7 giardinieri stagionali “sospesi”, con le ultime due giornate residue di lavoro, più qualche volontario che ha già esaurito le 101 giornate lavorative, sta lavorando da questa mattina all’alba per garantire la riapertura nel più breve tempo possibile dell’Orto Botanico.
La mobilitazione spontanea dei lavoratori stagionali dell’Orto Botanico, decisa dalla Flai Cgil di Palermo per inviare un segnale all’Università, affinché sblocchi il l’integrazione delle giornate dei giardinieri, fermi da settembre per l’esaurimento delle 101 giornate annuali, è stata decisa dopo la tempesta che ha distrutto decine di esemplari del giardino. Tantissimi i rami caduti e decine quelli pericolanti ancora appesi agli alberi e da rimuovere per restituire l’Orto Botanico alla fruibilità. “Ci dobbiamo fermare alla centesima giornata, alla 101esima scatta il licenziamento. Se non arriva un’integrazione di ore lavorative, tra domani e dopodomani dovremo fermarci. Qualcuno che ha completato le cento giornate è venuto oggi qui in modo volontario, per rendersi utile e fare comprendere l’utilità e l’importanza del nostro lavoro”, dice Roberto Schiera, uno dei giardinieri.
Gli stagionali sono arrivati al lavoro alle 7.30 con le loro motoseghe e con mezzi propri per caricare i rami e la massa caduta dagli alberi da portare in discarica. Uno sgombero che certamente proseguirà anche domani. Esaurite le giornate, i giardinieri si dovranno fermare. Chi continuerà, lo farà in modo volontario. Servirebbero almeno altre 4-5 giornate per rimettere in sesto il parco e, una volta liberati i viali, far transitare i mezzi per intervenire sugli alberi danneggiati. “Ieri abbiamo inviato un appello al rettore. Ma lo lanciamo non solo l’Università: anche le altre istituzioni, Comune e Regione, facciano qualcosa per dare ai giardinieri specializzati la possibilità di fare il loro lavoro, che è un lavoro utile per mantenere in vita un Orto Botanico con piante monumentale che si trova in condizioni disastrate – dichiara Rosi Pennino, della Flai Cgil di Palermo – L’Orto Botanico ha bisogno, per le piante di pregio e le specie rare che contiene, di cure specifiche e continue. Chiediamo la garanzia di un lavoro più stabile per questo personale impiegato solo per pochi mesi”.