Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Palazzo delle Aquile, i “giochi pirotecnici” della campagna elettorale

Tra litigi, programmi copiati, e “voli pindarici” da un schieramento politico ad un altro, entra nel vivo la campagna elettorale per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali...

di Redazione

Tra litigi, programmi copiati, candidati che propongono infrastrutture già messe a bando dall’amministrazione comunale di Palermo, altri che propongono iniziative datate già previste nei regolamenti comunali e “voli pindarici” da un schieramento politico ad un altro, sta entrando nel vivo la campagna elettorale per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali di Palazzo delle Aquile

 

di  Salvo Messina

Dopo le recenti tensioni all’interno dei Salviniani palermitani, è scivolato sulla classica “buccia di banana” il candidato a sindaco di Palermo, Ismaele La Varderaa a causa del suo programma che in parte sarebbe identico, ovvero copiato, a quello di Paolo Micheli, nel 2015 candidato alla poltrona di primo cittadino di Segrate. Il giovane giornalista e inviato de “Le Iene” dopo avere flirtato con Matteo Salvini ottenendo anche un endorsement durante una trasmissione televisiva, ha poi fatto marcia indietro prendendo le distanze dal Carroccio. La Vardera dice oggi di essere “fiero dell’appoggio del Centro Destra”, il nuovo partito di Alessandro Fontanini.
A movimentare la scena politica palermitana ha contribuito anche l’attore Francesco Benigno (reso famoso dai film “Mary per Sempre” e “Ragazzi fuori”) che ha manifestato l’intenzione di candidarsi come consigliere comunale di Palermo in una delle lista che sostengono il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli. Benigno è stato protagonista di uno scambio di battute al vetriolo con l’editore di Radio Tivù Azzurra Sasà Taibi, sembra a causa di alcune frasi satiriche scritte su Facebook al riguardo della candidatura di Benigno che ha reagito forse andando un po’ oltre le buone maniere. Fra i due, che in passato hanno anche lavorato insieme, non corre più buon sangue. Certo, considerando il panorama dei potenziali candidati al consiglio comunale se il volto di Benigno non fosse noto il suo nome in lista sarebbe passato inosservato. Questa “querelle” ha indotto l’intervento dello staff di Ferrandelli, sottolineando che “ogni singolo simpatizzante parla esclusivamente a titolo personale”, ovvero, le liste dei candidati al Consiglio comunale si devono ancora fare.

Se a Palermo il clima è rovente alla Regione non è da meno. Infatti, analizzando il recente scambio di battute tra Pif e il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sulla vicenda dei diversamente abili che giustamente rivendicano dei diritti che in qualsiasi paese civile sono normalmente garantiti, molti siciliani sono rimasti senza parole poiché non doveva essere l’intervento di Pif ad attivare la politica, dopo anni di silenzio e, soprattutto, dopo la triste vicenda che ha portato alle dimissioni dell’assessore regionale alle Politiche sociali Gianluca Miccichè. Ovviamente questo è un problema gravissimo poiché investe le fasce più deboli della nostra società e va risolto in tempi brevi senza alcun indugio. Purtroppo, nel confrontarsi con Crocetta pare che Pif abbia dimenticato come si debba porre dinanzi ad una istituzione come il presidente della Regione, al di là dell’autorevolezza o meno di chi lo rappresenta. Crocetta dal canto suo ha accettato questa arena ed ha assunto impegni che dovrebbero essere evasi entro due mesi. Pif che urla come un “maestro delle scuole elementari” contro il presidente della Regione ridotto nelle sembianze di un “scolaretto svogliato” è un segnale grave, forse anche un sintomo di degrado civile, vicino alla deriva populista. Se poi aggiungiamo che l’assistenza ai disabili rientra negli interventi che vengono finanziati anche con una legge nazionale del 2000 e che per i disabili gravi e gravissimi c’è un secondo Fondo che negli ultimi anni i governi nazionali hanno progressivamente ridotto, certamente non vogliamo offrire un valido alibi al presidente Crocetta che ha delle evidenti responsabilità per l’immobilismo della Regione, con l’aggravante di avere nominato nella sua giunta un assessore al ramo che non si è mostrato all’altezza della situazione per dare risposte concrete in tempi rapidi. Per quanto riguarda Pif che comunque ha il merito di avere messo sotto i riflettori mediatici questa delicata questione, qualcuno già parla come di un possibile candidato alla presidenza della Regione.

 

 

 

 

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