Sembra che sia ancora necessario parlare di parità di genere per la rappresentanza politica in Sicilia. Appello bipartisan sottoscritto da 20 donne, rappresentanti istituzionali a diversi livelli di partiti sia del centro destra sia del centro sinistra affinché nelle Giunte comunali della Sicilia sia garantita una “presenza di genere, con un minimo fissato almeno al 40 per cento.”
A sottoscriverlo sono deputate regionali e consigliere comunali di diverse forze politiche nazionali e civiche, che invitano ad una mobilitazione che unisca uomini e donne per quella che definiscono “una battaglia di civiltà che riguarda tutti e tutte”.
Sulla parità di genere voto palese
L’appuntamento è per giorno 15 ottobre alle 12 davanti Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana che quel giorno discuterà la proposta di legge sugli Enti locali.
Una discussione in vista del quale le donne firmatarie dell’appello chiedono che le votazione siano palesi e nominali perché “ciascuno mostri chiaramente la propria scelta senza nascondersi dietro il voto segreto.”
A questo link https://forms.gle/i24hUFN4WimsWkjd6 si può leggere il testo completo dell’appello, oltre alla lista di chi ha già aderito e il modulo per aderire.
In campo anche i sindacati
Anche Cgil Cisl e Uil Sicilia annunciano per il 15 ottobre un presidio di protesta in piazza Parlamento, durante la seduta dell’Ars che affronterà il tema della presenza nelle giunte comunali della Sicilia delle donne.
Il ddl in discussione prevede la quota minima del 20% nei comuni che superano i tremila abitanti. Per i sindacati “l’ orientamento di prevedere una legge regionale sugli enti locali con un limite per le donne nelle giunte comunali addirittura inferiore rispetto a quanto già previsto al livello nazionale ( il 40%), consegna ancora una volta i limiti di una politica siciliana prevalentemente al maschile”.
Scrivono Gabriella Messina ( Cgil), Vera Carasi (Cisl),e Luisella Lionti (Uil) in una nota inviata al governo, alle assessore e agli assessori regionali e a tutte le deputate e a tutti i deputati dell’Ars: “Chiediamo a tutte e tutti uno scatto d’orgoglio legiferando nel rispetto dell’uguaglianza e della democrazia paritaria per gli enti locali e accelerando anche il processo di aggiornamento del sistema elettorale regionale con la previsione della doppia preferenza di genere”.
Il ddl è un’offesa alla professionalità e dignità delle donne
“Altro che 20 per cento. La soglia di rappresentanza di genere nei comuni superiori a tremila abitanti va portata al 50 per cento. La quota attualmente prevista dal disegno di legge, addirittura inferiore a quel 40 per cento previsto nel resto d’Italia, rappresenta una gravissima offesa alla dignità e professionalità delle donne e una pericolosa marcia indietro sul terreno dell’emancipazione femminile che vanno impedite a qualsiasi costo. Per questo faremo di tutto per evitarlo, con gli emendamenti che abbiamo presentato e con l’adesione alla manifestazione di protesta programmata in occasione della discussione del ddl a sala d’Ercole”
Lo affermano le deputate del M5S all’Ars, Roberta Schillaci, Jose Marano, Martina Ardizzone, Cristina Ciminnisi e Stefania Campo.
“Ci auguriamo, e lo chiediamo con forza a tutti i deputati e le deputate – continuano le parlamentari M5S – che su questa norma si voti senza rifugiarsi nel voto segreto per meri e bassi calcoli politici. Tutti devono metterci la faccia”.