Voglie esaltanti che incalzano, desideri reconditi che esplodono, capricci da soddisfare a qualque costo. Quella estiva è la stagione più amata. Viaggio tra le tendenze turistiche più trend dell’anno
Di Benedetto Darcamo – Patrizia Romano
Partire, partire, partire!!! Questo pensiero prende sempre più spazio nella mente dei siciliani con l’avvicinarsi delle vacanze estive. Anche quest’anno, crisi o meno, milioni di famiglie sono pronte a fare le valigie e ad abbandonare il caos cittadino. “Sette giorni di puro relax”: è la risposta, ormai standardizzata, che si ottiene chiedendo al vostro amico/parente/vicino il programma che ha riservato per la prossima estate.
Tra le mete preferite dal popolo dei vacanzieri, il villaggio turistico non passa mai di moda e continua a essere considerato da molti come l’oasi perfetta per combattere il caldo e lo stress dei mesi di luglio e di agosto. Insomma, si parte per ricaricare le proprie batterie, preparandosi al ritorno della routine settembrina. Sfogliando le brochure di un qualsiasi villaggio turistico, i nostri occhi si illuminano guardando immagini di spensieratezza e di divertimento sfrenato, accompagnate da ulteriori raffigurazioni, totalmente antitetiche, di pace e tranquillità. Come dire: ce n’è per tutti i gusti, cosa aspetti?
Ma, in effetti, conciliare l’attivismo e l’ozio è alquanto difficile, se non impossibile: come risolvere questo problema? Semplice: rinunciare ai buoni propositi iniziali.
Ecco allora che l’idea dell’amaca sotto una palma che avevamo tanto immaginato viene sostituita da quella di un campo da tennis in cui siamo i protagonisti con le nostre racchette scintillanti sotto il sole. O ancora, le rilassanti serate in spiaggia, con cocktail in mano e musica hawaiana come sottofondo vengono sostituite da notti brave in discoteca al ritmo di una musica elettrizzante. Peccato che nella realtà queste immagini portino anche a strappi muscolari e occhiaie. Insomma, tutte queste attività sono molto allettanti, ma dobbiamo ricordare che se non ci diamo un limite la strada a cui porteranno sarà soltanto una: niente relax, soltanto altro stress.
Certo, per chi entra in un villaggio turistico è quasi impossibile non restare stregato da un incontenibile euforia: fare e provare tutto diventa un obbligo morale. Ed ecco spiegato come il primo pensiero, svegliandosi, non sia più avere una rilassante colazione, bensì gettarsi in piscina per partecipare al ‘risveglio muscolare’ seguito da un’esilerante strapazzata in piscina chiamata ‘acqua-gym’.
Ma oltre al villaggio turistico, quali sono le mete più ambite dai siciliani? Dove andranno? Cosa faranno? “Parlare di tendenze turistiche – osserva Gino Campanella, presidente Fiavet (Federazione italiana agenzie di viaggi) di Palermo – è un po’ prematuro, perché ancora non possiamo includere i vacanzieri dell’ultimo momento che rappresentano il grosso del flusso turistico. Nelle linee generali – continua Campanella – possiamo avanzare qualche previsione. In Italia, per esempio, le mete più gettonate saranno le località balneari. Se ci spostiamo in Europa, le città più ambite rimarranno Parigi, Berlino, Barcellona, proposte in pacchetti culturali.
All’estero, invece, la tendenza sarà, ancora una volta, verso la Tunisia, Malta, Egitto e, in particolare, la Grecia. Richiesta anche la Russia che, lo scorso anno ha cavalcato l’onda”.
Parlare di tendenze, senza considerare l’aspetto economico è riduttivo. Il suo andamento ha sempre condizionato e modificato le dinamiche sociali. I settori più penalizzati dalla crisi sono quelli voluttuari. Quindi, dal settore turistico, che non è certo un bene di prima necessità, ci aspetteremmo i dati più allarmanti. Ma è proprio così? “Niente affatto – sottolinea il presidente della Fiavet. Sino a ora – dice – abbiamo registrato un incremento, rispetto allo scorso anno, del 10 per cento. Contiamo sulla possibilità di arrivare al 15 per cento senza utopie. Anche se lentamente, la crisi e la paura sembrano rientrare. Qualcuno parte proprio in barba ai timori passati. La prima fascia a esorcizzare la paura è la fascia media che rappresenta la massa. Quelli della vacanza breve ed economica… per capirci, nonché la più penalizzata” – sottolinea l’esponente della Federazione -.
In realtà, il lungo raggio non ha risentito pesantemente della crisi. “Certo – conferma Gino Campanella – il lungo raggio è sempre stato appannaggio d’elite, cioè di coloro che i soldi ce li hanno sempre avuti. L’incremento, quindi, si registra all’interno delle fasce intermedie” – ribadisce -. Continua ad andare bene la crociera, il cui successo è legato alla politica dei prezzi che punta su un rapporto qualità/prezzo stupefacente