La partecipazione civica alla vita politica e amministrativa è una delle sfide della società contemporanea
di Mario Guglielmino*
Il desiderio di partecipazione civica e di trasparenza si traduce in molteplici espressioni, tutte aventi il medesimo denominatore comune: l’impegno e l’attivismo civico, inteso come indispensabile e non piu’ rinviabile antidoto alla cultura della delega in bianco. La cultura della delega (…”io ti voto, tu mi sollevi da ogni fastidio e ti affido, con fiducia cieca, il governo della cosa pubblica”) è, il punto chiave, e insieme il punto debole del vecchio sistema della pura rappresentanza, fondato sul voto dell’urna e sulla verifica periodica quinquennale, o comunque di fine mandato elettorale.
L’era di internet ha cambiato questo rapporto tra cittadino e amministratore/istituzioni, favorendo la velocità e la qualità dell’informazione e della conoscenza, incrementando il desiderio e il bisogno di influenzare e interagire attivamente col sistema democratico delle scelte e dell’allocazione delle risorse. Il sistema politico e amministrativo e la società devono ancora gradualmente prendere atto di questa grande trasformazione, adeguando normative e modelli gestionali agli strumenti innovativi, aprendo all’apporto, al controllo e alla voce diretta del cittadino, riducendo così la distanza tra l’istituzione e la vita quotidiana dei cittadini.
Per contro, da più parti oggi viene paventato il pericolo dell’avvento del “populismo”, spesso con grave distorsione del significato della parola e delle stesse chiavi di lettura degli avvenimenti o movimenti che vengono classificati come tali. In realtà, dietro questo termine, che oggi viene per ciò associato, con superficiale giudizio critico, a un significato spregiativo e denigratorio, si dovrebbe vedere chiaramente e più genuinamente proprio il sorgere di un movimento di ricerca consapevole di attivismo e partecipazione civica.
Vogliamo qui per grandi linee delineare il percorso che dovrebbe condurre ad acquisire a livello locale quelli che sono i principali presupposti normativi e giuridici generali gia’ esistenti ,partendo dalla legislazione europea.
Il “Libro bianco sulla governance” della UE, sottolinea e sancisce definitivamente l’importanza della partecipazione e del coinvolgimento sistematico dei cittadini nelle decisioni amministrative/gestionali, nell’ambito di varie tematiche.
Cosi’ il “Trattato di Lisbona” e la “Convenzione di Aarhus”.
*Presidente di Voci Attive – Associazione politico culturale – Movimento di cittadinanza attiva