Pensioni: sabato a Palermo manifestazione regionale indetta dalla Cgil per chiedere la modifica della proposta del governo e iniziative per lavoro e sviluppo. Pagliaro: “Se lo scenario non cambia in Sicilia la povertà e il disagio cresceranno”
Pensioni. Una manifestazione a carattere regionale, indetta dalla Cgil su pensioni , sviluppo e occupazione, si terrà sabato a Palermo, con un corteo che sfilerà da piazza Croci (dove alle 9 è previsto il concentramento) a piazza Verdi dove sarà allestito il palco dei comizi.
Interverrà il segretario confederale nazionale, Maurizio Landini e alle 12.30 collegamento sullo schermo da Roma il comizio della segretaria generale Susanna Camusso. La manifestazione di Palermo è infatti una delle cinque organizzate nel Paese dalla Cgil a sostegno delle proprie rivendicazioni sulla previdenza e per ottenere dal governo risposte concrete anche in termini di sviluppo e occupazione. Nel capoluogo siciliano confluiranno lavoratori, pensionati, giovani da tutta la Sicilia. Si stimano 10 mila partecipanti, Le ragioni e le modalità della protesta sono state illustrate oggi nel corso di una conferenza stampa nella sede della Cgil siciliana. “Puntiamo a modificare l’impostazione ragionieristica del governo- ha detto il segretario generale, Michele Pagliaro- che certamente non innescherà alcun circuito virtuoso.
Pensiamo che agire sulla leva dell’innalzamento dell’età pensionistica e non su quelle dello sviluppo e del lavoro possa solo produrre povertà e peggioramento delle condizioni generali. Per Pagliaro “sono necessari politiche occupazionali adeguate intervenendo sulla domanda aggregata.
Occorre attivare –ha specificato – la spirale della crescita con maggiori investimenti che aumentino il reddito disponibile, il gettito fiscale e convoglino più risorse verso l’Inps per la copertura previdenziale delle nuove assunzioni. E’ questa la strada da seguire, quella per cui ci battiamo- ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia-, che punta a bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione e a garantire ricambio generazionale, lavoro dignitoso, e un futuro previdenziale ai giovani.