Una giungla di sprechi e spese; indecenza in un comparto quale quello della pesca siciliana che vive un presente shock e un futuro senza certezze.
E’ quanto afferma in una nota Giuseppe Messina, segretario regionale Ugl Agroalimentare, una condizione sociale quella dei pescatori siciliani non più sostenibile. Il sindacalista – prosegue nella nota – pone l’accento sullo stanziamento complessivo di circa 10 milioni di euro nel settore finalizzato solamente a romozione, seminari, studi, ricerche e statistiche.
Manca una vera strategia di sviluppo e rilancio del settore – sottolinea Messina – i vertici del Governo regionale hanno sacrificato la pesca ed i pescatori. Ci chiediamo, conclude Messina, come mai non si trovano somme da destinare ai pescatori siciliani, non ci risultano rifinanziati i capitolo di bilancio destinati a calamita’ naturali, caro gasolio e fermo forzato o previsto per legge.
Nello specifico, sembrerebbero pronti circa 900 mila euro dall’assessorato regionale risorse agricole e forestali e circa 8,7 milioni dall’assessorato regionale attivita’ produttive.
A chi giova la ricerca sfenata di accordi bilaterali con Paesi lontani mille miglia, di certo non all’80% del sistema pesca siciliano fatto di piccole imbarcazioni, per lo più’ a conduzione familiare.
Farebbe bene D’Antrassi a dimettersi, la pesca siciliana puo’ fare a meno della pletora di consulenti che costano senza apparenti benefici per il rilancio del comparto.