Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Piccoli campioni crescono…in acqua

di Redazione

Certamente e’ il nome nuovo del nuoto siciliano, il futuro su cui contare. Si chiama Andrea Facciola’, classe 1999, tesserato con la squadra Palermo ’90 del Presidente Mario Oliveri.

 

di Giulia Noera

 

Due medaglie d’argento conquistate ai recenti campionati italiani giovanili svoltisi a Riccione, sono il suo primo ‘biglietto da visita’ nel nuoto che conta e cioe’ il secondo posto nei 200 farfalla in 2’11”61 e nei 1500 stile libero in 16’32”71.

Inoltre Andrea si è distinto anche nelle altre gare disputate, in particolare nei 200 stile libero, distanza sulla quale ha sfiorato il podio classificandosi quarto in 1’59 netti. Buoni i piazzamenti nei 50 stile libero (6° posto in 25”32) e nei 100 stile libero (10° in 55”45). In realta’ Andrea Facciola’ e’ stato l’unico a tenere alta la bandiera della Sicilia a questi campionati per quello che riguarda i piazzamenti, visto che e’ stato l’unico a conquistare il podio fra la spedizione maschile e quella femminile.

” L’ esperienza che ho potuto fare a Riccione e’ stata bellissima. – racconta Andrea- Ai Campionati ho conosciuto i miei rivali in ambito italiano: veramente dei ragazzi in gamba con un altissimo livello di preparazione: il nuoto e’ uno sport molto faticoso, che richiede un grandissimo impegno fisico, ma sopratutto mentale e tante, tantissime rinuncie per un ragazzo della mia eta’. Quello che so – continua il giovanissimo atleta – e’ che dovro’ allenarmi ancora tantissimo per raggiungere i livelli che mi sono prefissato, ma intanto per il futuro guardo agli italiani giovanili estivi preparandomi gradualmente, con tanto lavoro e impegno insieme al mio allenatore, affrontando ogni giorno difficolta’ di tutti i tipi”.

E gia’, ‘il mio’ allenatore. A questa eta’ il tecnico e’ molto piu’ di un semplice coach: diventa il fratello maggiore, il padre, l’amico a cui raccontare gli stati d’animo quando le motivazioni e la volonta’ si mettono a remare contro la fatica da affrontare quotidianamente.

L’allenatore di Andrea, per l’appunto, si chiama Paolo Catania ed e’ certamente l’artefice principale dei successi di questo giovane ‘delfino’. Carattere schivo, non ama atteggiarsi a grande allenatore, eppure piano piano, con la costanza certosina che lo contraddistingue ( e’ un buon sportivo anche lui, quindi sa cosa vuol dire la gestione di un successo) ha costruito dal nulla questo piccolo grande atleta e, intorno a lui, un buon gruppo di nuotatori, tra cui la giovane delfinista Ylenia Cacciafeda, anche lei fra le partenti a Riccione 2013 dove si e’ ben classificata.

“Sono sempre stato un fautore del fatto che gli atleti si costruiscono piano piano, sin da giovanissimi, sopratutto con la mentalità della fatica, dei sacrifici e dei piccoli passi: tutti valori che oggi praticamente ritroviamo soltanto nello sport.- dice Paolo Catania- Andrea è un talento in acqua e l’ha dimostrato sin dall’inizio. Ma io ho un pò ‘frenato’ i suoi entusiasmi iniziali: è ‘di moda’ infatti che i ragazzini vincano sin da piccoli, mentre invece il nuotatore i suoi primi veri ‘scogli’ li incontra proprio durante la fase della crescita fisica, quando i valori veri si disperdono dietro ai centimetri in più o in meno di crescita.

Andrea ha cominciato a primeggiare in maniera progressiva, senza ‘lo strappo’ della crescita fisica repentina (quando cioè gli adolescenti che crescono dieci cm. in un anno, diventano improvvisamente forti): si è fatto luce da primo anno esordiente A, rimanendo però nelle posizioni fra il 4° e il 6° regionale, per poi l’anno successivo vincere praticamente tutto nella sua categoria. Quest’anno- continua il tecnico palermitano- è iniziato con un carico progressivo, ma già nelle prime uscite in gara, abbiamo capito che il lavoro stava pagando: in Sicilia ai Campionati Regionali, nella sua categoria, Andrea non ha avuto rivali e quindi siamo andati a Riccione con la consapevolezza di un lavoro ben svolto, ma ancora assolutamente lontanissimo da quello che Andrea, nuotando con serietà nei prossimi anni, potrà fare.

Io dico sempre che è come un ‘bidone’ che ho cominciato soltanto adesso a riempire con pazienza: Andrea non fa palestra ne usa carichi in acqua e questo mi da la fiducia che ancora ci siano degli ampi margini di miglioramento per lui, che e’ ancora lontano dall’avere la muscolatura di un nuotatore di un certo livello. Ma, naturalmente, moltissimo dipenderà anche dalla sua costanza: il nuoto è uno sport mentalmente assai impegnativo, ma fino ad ora il ragazzo ha dimostrato di essere molto serio e volersi impegnare. Tra l’altro- conclude Catania- non dimentichiamo che dobbiamo anche confrontarci con tutti i problemi che, fare sport in questa citta’, comporta. L’impianto di viale del Fante e’ sempre alla merce’ di alti e bassi da parte dell’amministrazione comunale e questo certamente non aiuta la crescita del movimento sportivo.”

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