Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Premiato a Palermo Cipolla Gioielli

di Redazione

Cipolla Gioielli, uno dei primi 50 negozi storici di Palermo premiato da Comune e Confcommercio in quanto capace di fondere tradizione e modernità. Un binomio indispensabile per non disperdere la nostra memoria storica

Una grande passione con le radici nella tradizione artigianale, nella tecnologia orafa dei genitori e poi nell’attività di e-commerce che ha successo”. In sintesi, la filosofia che sottende all’attività che da oltre 50 anni, quando si parla di Cipolla Goielli, racconta di un successo costruito passo dopo passo, credendo nel valore e nell’importanza di ciò che si realizza con passione per la clientela.

È, del resto, la motivazione che ha accompagnato il riconoscimento dato a uno dei primi 50 negozi storici della città di Palermo, attività commerciali e artigianali ritenute meritevoli di essere identificate come parte imprescindibile del patrimonio culturale e commerciale del capoluogo siciliano, detentrici di un capitale sociale di relazioni umane e di tradizioni da difendere e tutelare.

In una piazza San Domenico gremitissima di pubblico e addetti ai lavori, la consegna della pergamena “Tessera preziosa del Mosaico Palermo” da parte del sindaco si Palermo, Leoluca Orlando, del presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, promotrice del progetto assieme alla presidente di Fondazione “Salvare Palermo”, Renata Prescia, al presidente dell’Associazione “Cassaro Alto”, Giovanna Analdi, a Giuseppe Scuderi tra i responsabili del “Progetto Policoro”, e al presidente della cooperativa “Terradamare”, Marco Sorrentino.

«La nostra storia ha inizio anche prima di 50 anni fa, direi anche più di 70 – racconta Francesco Cipolla, capostipide di una famiglia che nell’arte orafa ha investito tutta se stessa, dando vita e facendo crescere un’azienda che da qualche anno è passata nelle mani del figlio Cristian e dell’altrettanto giovane e determinata consorte Manuela Monaco -. Ho conosciuto i gioielli da ragazzino, a soli 14 anni. Dopo il militare nei paracadutisti, mi misi in proprio aprendo un laboratorio artigianale laddove c’era un piccolo negozio di ferri da stiro, in vicolo della Guardiola. Pian pianino, credendoci con forza e facendo anche molti sacrifici, è cresciuto, diventando la bella realtà che è ormai da diversi anni. Ora il testimone è passato a mio figlio».

Cristian, nuova generazione dei Cipolla, nuova visione di un modo di lavorare che non si ferma come molti “figli d’arte” a ciò che è stato costruito, ma continua a creare con lo sguardo molto attento a come si muove il mondo attorno a lui.

«La clientela nel tempo è cambiata, ma siamo stati costanti – spiega lo stesso Cristian Cipolla -, evolvendoci sempre attraverso investimenti di varia natura. Volendo e dovendo stare sempre al  passo con i tempi, abbiamo aperto la porta dell’e-commerce e valorizzato l’artigianato continuando a creare noi i nostri gioielli.  Facciamo, infatti, tantissima produzione, offrendo alla nostra clientela prodotti veramente esclusivi. Non tutti lo fanno perché è più semplice proporre marchi noti. È  la globalizzazione.  Noi abbiamo sempre creduto nell’esclusività; una scelta non sempre facile che, però, viene riconosciuta dalla clientela».

Per fare questo è importante non dimenticare la tradizione, rappresentata in questo caso da Francesco Cipolla, ma con un’attenzione particolare all’oggi e al domani.

«Non c’è dubbio che l’attività esiste grazie a mio suocero – si inserisce Manuela Monaco -. Cristian ne ha preso le redini circa 10 anni e da 7 anni circa ha avuto inizio un’intensa attività di marketing e di complessiva cura dell’immagine. Abbiamo capito e deciso che non ripagava, anche in termini di soddisfazioni personali, stare ad aspettare che la clientela arrivasse in negozio. Era necessario entrare nelle case delle persone, solleticando l’immaginario e toccando il loro cuore. Il risultato è stato che, se oggi si pensa a un evento importante, noi vi veniamo associati idealmente. Abbiamo sempre cercato di percorrere le strade più diverse, prima tra tutti quella del web, partecipando anche a eventi che rappresentassero la nostra idea che è sempre stata quella di dare vita noi ai nostri prodotti utilizzando materie prime che selezioniamo attentamente. Per esempio, la gente non viene più a chiederci l’anello di una determinata marca ma uno nostro o, al massimo, selezionato da noi perché ci affidiamo aziende italiane di nicchia che scegliamo attraverso indagini di mercato. Il nostro è un lavoro di ricerca che porta a un prodotto non ripetibile, nel quale si legge e respira la tradizione del luogo in cui operiamo. Un luogo che da secoli è quello delle attività artigianali. Pensiamo, infatti, che il recupero di questa tradizione sia fondamentale. Le attività storiche hanno un radicamento fortissimo nelle persone.  Noi apparteniamo e ci portiamo dietro la storia».

Un lavoro senza dubbio costante, di ricerca, ma soprattutto di amore per quello che si fa. Un viaggio di sentimento nella memoria che, se non soffocato da percorsi altri, dovrebbe e potrebbe ripagare per altri 70 e più anni.

«Niente meglio di queste botteghe, di questi piccoli imprenditori – ha detto il sindaco Leoluca Orlando -, rappresenta quanto sostengo sempre sulla necessità di coniugare le ali e le radici. Queste botteghe storiche sono certamente radici della nostra comunità e in essa hanno messo radice; questi imprenditori e le loro famiglie, con la dimostrata capacità di rimanere sempre presenti in un mercato, che certamente anche a Palermo è divenuto più difficile e competitivo, dimostrano la capacità di guardare lontano, saper aggiornarsi e restare al passo coi tempi ma, allo stesso tempo, restare fedeli alla propria storia e alle proprie tradizioni».

 

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