Questi microorganismi si insinuano ovunque dentro e fuori le pareti domestiche, passando inosservati. Come prevenire i rischi infettivi? Pratiche igieniche da applicare quando germi e batteri invadono la nostra vita
di Luca Licata
Acari tra le lenzuola. Germi nell’asciugamani. Funghi dentro la spugna. Batteri sulle banconote. Microbi dappertutto. Tutti gli oggetti comuni che fanno parte del nostro quotidiano rappresentano una fonte di infezione, e ci espongono a numerose malattie infettive. Insomma, sempre di più, germi e batteri invadono la nostra vita. Spesso, tendiamo ad attribuire la causa delle malattie infettive all’esposizione eccessiva e inevitabile ad agenti atmosferici o al contatto con persone già affette da queste malattie.
Certo nessuno può negarne l’origine, ma non sottovalutiamo altri fattori altrettanto determinanti, come la scarsa igiene degli oggetti di cui accennavamo che rappresentano un grande ricettacolo e veicolo di infezioni.
Questi microorganismi si insinuano ovunque dentro e fuori le pareti domestiche, passando inosservati. Gli oggetti incriminati, oggi, sono diventati veramente tanti e noi, ignari del pericolo che portano in sé, ne trascuriamo l’igiene più elementare. E così, non teniamo nella dovuta considerazione che l’asciugamani, a volte, contiene più germi della tavolozza del bagno. Poi, abbiamo, addirittura, i cellulari che, secondo recenti studi, contengono decisamente più germi della tavolozza del w.c.
La malattia infettiva è provocata dall’interazione tra il sistema immunitario e l’organismo estraneo. Il rapporto che si crea tra i due, in genere, è di tipo parassitario. Il tempo che intercorre tra il contatto tra un microbo e il corpo umano fino all’apparire dei sintomi viene chiamato periodo di incubazione. Durante questo periodo si parla anche di infezione, ovvero della presenza di agenti microbici che si riproducono all’interno dello stesso organismo.
Molto spesso, la migliore soluzione è la prevenzione. Esistono moltissime pratiche che aiutano a prevenire infezioni e malanni ad esse legate. Prima tra tutte, la pratica igienica.
Partiamo proprio dall’igiene degli oggetti di cui abbiamo accennato. Parlando, ad esempio, delle lenzuola. Questo capo della biancheria domestica contiene più di 1,5 milioni di acari. Pertanto, andrebbero lavate una volta a settimana a 60 gradi, circa. Per non parlare, poi, dell’asciugamani che, abbiamo visto essere, addirittura, più pericoloso della tavolozza del w.c. L’asciugamani, infatti, va sempre fatto asciugare ogni volta che viene utilizzato e lavato, anche questo, una volta a settimana.
Cosa dire, invece, della spugna per il corpo? Autentica fonte di funghi e muffe. Idem per la spugnetta da cucina. Pertanto, è opportuno non limitarsi a sciacquarle dopo l’uso, ma metterle a disinfettarle per qualche minuto in una soluzione di acqua e candeggina.
Attenzione! Uno dei maggiori pericoli è rappresentato dagli auricolari. Il loro utilizzo prolungato espone a rischi di infezione considerevoli. Mai, mai, mai condividerli. Per l’uso personalissimo, basterà disinfettarli giornalmente con salviettine antibatteriche.
E i cellulari? Vogliamo parlarne? Un centro di ricerche di malattie infettive ha individuato batteri di ogni tipo sul cellulare. Compreso lo strafilococco aureo, che si trovano nelle cavità nasali. Anche nel caso del telefonino è opportuno disinfettare giornalmente con salviettine antibatteriche.
Idem per le tastiere. Anche questi sono oggetti in cui i batteri pullulano da tutte le parti, viaggiando e trasportandosi a bordo dei nostri polpastrelli. Almeno una volta a settimana, la tastiera va pulita con un panno antibatterico asciutto.
Preferiamo tacere, infine, sull’aspetto igienico delle banconote. Sappiamo bene che queste rappresentano l’oggetto più maneggiato e, quindi, meno pulito che esista sulla faccia della Terra. Ma sappiamo pure che non è possibile sottoporle a igiene. Fortunatamente, i germi che si riscontrano sulle banconote, però, sono numerosi, ma non particolarmente pericolosi. E, comunque, a prescindere dal livello di pericolosità, su tutto quello che riguarda l’igiene delle banconote non è proprio il caso di porsi tante paturnie.