La presentazione dell’ultima fatica letteraria di Ferdinando Scianna, “Ti mangio con gli occhi”, è stata una imperdibile occasione per incontrare il noto fotografo bagherese, autore di un libro che tra ricordi, sapori e viaggi, si rivela essenzialmente autobiografico.
di Andrea di Napoli
All’ora del tè dello scorso 17 gennaio, all’interno della nota pasticceria “don Gino” ed in collaborazione con la libreria “Interno95”, ha avuto luogo una inconsueta iniziativa letteraria nata dall’esigenza di consentire la presentazione del recente libro di Ferdinando Scianna anche ai lettori di Bagheria. Gli intervenuti hanno così avuto modo di assistere ad un originale “recital” nel corso del quale il loquace scrittore ha intrattenuto gli astanti con gli aneddoti e le motivazioni per le quali ha deciso di lavorare al volume, stimolato all’occorrenza dalle questioni sollevate dal professor Maurizio Padovano o del professore Natale Tedesco, quasi un “ospite d’onore”.
Fotografia e scrittura rappresentano, in fondo, due mezzi espressivi abbastanza simili tra loro.
Nel momento in cui affronta la stesura di un testo, l’autore adotta le medesime strategie compositive di cui si avvale quando scatta una fotografia, “esponendo” con nitidezza davanti al lettore la propria personale visione dei fatti.
Non si tratta di un libro di fotografia, benché contenga numerose immagini realizzate dall’illustre maestro, ma neanche di un libro di ricette. Si tratta di narrativa. Letteratura “tout-court”. Partendo dai luoghi in cui è cresciuto, a dai cibi dei quali si è nutrito durante l’infanzia, l’autore spazia per l’universo gastronomico di tutto il mondo, associando ad ogni sapore il racconto di un luogo, di un incontro di un episodio della sua vita.
Il cibo ha svolto un ruolo importante nella nostra educazione e costituisce una parte integrante della nostra estrazione culturale e territoriale. Per questa ragione, specie chi si trova lontano dal paese natale, non lascia passare troppo tempo senza preparare un piatto della propria tradizione, per rinnovare la natura più intima dell’essere, perché non scada, come un passaporto, anche la loro identità.
Questa ammirevole associazione tra luoghi e sapori, tra profumi e ricordi, non so bene se a proposito, mi ha rammentato la madeleine di Marcel Proust (in effetti alla “recherche” si può fare riferimento per ogni esperienza).
Al termine dell’incontro con i suoi compaesani, Scianna (Fernando, come dice lo chiamassero a Bagheria) non si è sottratto a qualche domanda del pubblico, composto da una folla di appassionati di cucina e di fotografia, per una volta, indistintamente, tutti quanti lettori dello stesso libro.
Ferdinando Scianna “Ti mangio con gli occhi” Contrasto Editore (2013)
Pagine 236 Prezzo di copertina € 22.00