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Sabir: lingua del mare nostrum

di Redazione

Un festival a Pozzallo, promosso da molte associazioni di volontariato dedite agli immigrati, per dire no alle frontiere e rivendicare il rispetto dei diritti umani. Il festival prende il nome di Sabir; con questo nome, si vuole lanciare un messaggio, quello di una società civile che vuole parlare un’unica lingua

 

di Walter Nania 

E’ stata presentata a Roma la seconda edizione del festival Sabir. Il festival, che si svolgerà proprio nella cittadina siciliana di pozzallo tra il 12 e il 15 Maggio, è promosso da Arci, Caritas italiana, Acli, Carta di Roma, A Buon diritto, Asgi e pensato come evento di cultura per favorire l’incontro tra le società  civili del Mediterraneo ed europee.
Al termine del Festival, il 15 maggio, si terrà anche una marcia contro i muri e a favore dell’accoglienza, in contemporanea con manifestazioni analoghe in altre città.
Pozzallo è luogo di approdo, ponte culturale nel bacino mediterraneo, ma anche sede di uno dei primi hot-spot aperti in Italia. La collocazione geografica del Festival ha un forte valore simbolico, perché nelle acque del mediterraneo solo nel 2015 hanno perso la vita più di 3500 persone, molti dei quali minori. La responsabilità è da mettere in relazione anche alle scelte politiche dell’Italia e dell’Europa in materia d’immigrazione, con le decisioni di trasformare, attraverso l’istituzione degli hot-spot, i luoghi di approdo – Lampedusa, Pozzallo, Trapani, Augusta, Porto Empedocle – in luoghi di detenzione e di respingimenti di massa.sabir-2

Il Festival manterrà la stessa formula che ha caratterizzato la prima edizione del 2014, che vedeva attività culturali e laboratori interattivi, musicali e teatrali alternarsi a incontri internazionali. L’obiettivo è quello di dare voce agli abitanti, ai migranti accolti sul territorio, ai rappresentanti della società civile delle due rive del Mediterraneo che daranno vita a un incontro internazionale per proseguire la riflessione sulla crisi della democrazia europea. Una crisi che intreccia sempre più le diverse emergenze sociali, dai conflitti che incendiano la regione, agli estremismi nazionali, alle urgenze ambientali, fino ai diritti culturali e alla libertà di espressione sempre più in pericolo.
Durante la presentazione, il presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi ha fatto riferimento al caso Regeni e parlato di una iniziativa della Commissione per dichiarare l’Egitto “Paese non sicuro”, per chiedere il rispetto dei diritti umani, anche nei confronti dei profughi che oggi dall’Italia, sulla base di un accordo, vengono respinti verso l’Egitto.

Tra gli appuntamenti più significativi, Venerdì 13 maggio, la Presidente della Camera, Laura Boldrini incontrerà gli studenti delle scuole di Pozzallo sul tema Europa, sfide e cambiamenti. Sempre il 13 maggio, alle 17.30, l’incontro dei “sindaci di frontiera”, un confronto tra i sindaci di Pozzallo, Lampedusa, Riace, Ventimiglia, Grande Synthe (regione Nord Pas Calais).

Il nome, Sabir, è preso dalla lingua meticcia, sorta di esperanto spontaneo che si parlava nei porti del Mediterraneo fino agli inizi del XIX secolo, mischiando parole di varie lingue e dialetti. Nel Sabir prevale un proto-italiano, tra veneziano, genovese, siciliano, inframezzato da arabo, greco, turco. E attraverso il festival Sabir si vuole lanciare un messaggio, quello di una società civile che vuole parlare un’unica lingua.

 

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