“L’obiettivo primario di un’azienda che si occupa del servizio di trasporto pubblico urbano come l’Amat è sicuramente quello di garantire gli spostamenti dei cittadini nel miglior modo possibile. Peccato, però, che i dirigenti di quest’azienda hanno un contratto di lavoro che sembrerebbe andare per il verso opposto”.
L’interesse dovrebbe essere essere quello di mettere più autobus
Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo della Lega, che prosegue: “Come si sa, la Regione siciliana elargisce all’Amat contributi finanziari in base al numero dei chilometri percorsi annualmente dai propri mezzi. Questo, naturalmente, dovrebbe fare si che l’azienda di via Roccazzo abbia tutto l’interesse di mettere su strada quanti più autobus e tram possibile e conseguentemente far lavorare più autisti.
Premiato il risparmio
Invece, parrebbe che il contratto di lavoro di secondo livello dei dirigenti dell’Amat premi gli stessi in base ai risparmi effettuati sul personale dipendente, cioè, in pratica, meno autisti ci sono e più soldi vanno ai dirigenti.
Un vero e proprio paradosso
Un vero e proprio paradosso di cui ho chiesto contezza al sindaco Orlando attraverso un accesso agli atti, per conoscere con la massima trasparenza che tipo di contratto di lavoro abbia stipulato l’Amat con i propri dirigenti, per evitare che possa essersi il pur minimo dubbio su eventuali contrasti tra l’interesse pubblico del servizio di trasporto urbano e quello, legittimo per carità, dei dirigenti che guadagnerebbero di più se facessero economie sul numero dei dipendenti”.
Addetto Stampa
Gaetano Talluto