Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Sacerdoti stranieri in Sicilia

di Redazione

Il drastico calo di sacerdoti in tutta Italia è in parte contenuto dalla presenza di quelli stranieri che, negli ultimi anni, in tutta la pastorale della chiesa italiana è aumentata notevolmente. In tutta Italia superano le 1700 unità. In Sicilia, invece, i sacerdoti stranieri impiegati nella Chiesa italiana ammontano a una sessantina circa.

Di Vanessa Vinci

Nell’ultimo trentennio il numero dei sacerdoti è diminuito di 10 mila unità ogni 10 anni. Assistiamo ogni anno a un calo numerico delle vocazioni sia al ministero ordinato sia alla vita consacrata. Il calo è ascrivibile alla crisi delle vocazioni. In Italia, è significativo lo scarto che si registra ogni anno tra i nuovi ordinati e i decessi. Questi ultimi sono decisamente più alti, addirittura di 200 unità circa rispetto ai primi. In Sicilia, poi, rispetto alla popolazione civile, la popolazione religiosa è veramente irrilevante rispetto a tutte le altre regioni d’Italia. Tra religiosi e diocesani, il numero sfiora appena le 3 mila unità 500 unità. Sempre nell’Isola, il rapporto tra nuove ordinazioni e decessi è pari : una quarantina le prime, idem i secondi.

Il numero dei sacerdoti nell’Isola è in parte contenuto dalla presenza di quelli stranieri che, negli ultimi anni, in tutta la pastorale della chiesa italiana è aumentata notevolmente. In tutta Italia superano le 1700 unità. In Sicilia, invece, i sacerdoti stranieri impiegati nella Chiesa italiana ammontano a una sessantina, circa. Provengono dalla Polonia, dalle zone dello Zaire, dalla Romania, dal Brasile, dalla Nigeria, dal Venezuela, dal Congo, dall’Argentina, dalle Filippine.

In tutta Italia rappresentano il  4,5 % dei preti diocesani. 

Queste cifre non raccontano, però, le difficoltà che questa parte della popolazione clericale incontra nell’impatto con un paese straniero e nel contatto con la popolazione indigena. Permangono difficoltà culturali, qualche volta, in nome della fratellanza cristiana, anche razziali. Non sempre il prete straniero entra in sintonia con i fedeli locali. Spesso, questi ultimi non accettano un sacerdote diverso da loro e non lo accolgono come propria guida spirituale. Le cronache registrano casi clamorosi, addirittura, di allontanamento di sacerdoti dalla propria parrocchia perché rifiutati dai fedeli.

Il percorso che li accompagna nel nostro Paese  è diverso per ciascuno di loro. Alcuni sono stati invitati dalle proprie congregazioni e svolgono attività pastorale piena. Altri sono stati spinti in un paese straniero dalla difficile situazione socio-politica del proprio. Altri ancora sono studenti. Infine ci sono quelli che sono stati inviati dalle varie diocesi per uno scambio o gemellaggio.

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