di Massimo Arciresi
A proposito di questi due…
Segnalazioni cinematografiche
Saint Omer
Saint Omer (id., Francia, 2022) di Alice Diop con Kayije Kagame, Guslagie Malanda, Aurélia Petit, Thomas de Pourquery
Apprezzata documentarista d’origine senegalese, Alice Diop debutta nella finzione con un dramma su una giovane africana processata per l’abbandono della figlia piccola in riva al mare nella località del titolo. Il dolore dell’imputata, se c’è (e c’è), è celato dalla lucida impassibilità con cui espone – con proprietà di linguaggio (era un’universitaria brillante) – i fatti, forse ritoccando, ma senza sottrarsi alla colpa (e chiamando in causa un apparentemente stonato malocchio che va interpretato). Alla sbarra una donna, una madre, un’immigrata (sorta di trofeo da nascondere per il maturo compagno), osservata da una scrittrice connazionale che, scorgendovi un’odierna Medea (citato Pasolini), non può non identificarsi in lei (inquietante il contatto visivo). “Schematici” gli avvocati, inappuntabile il film.
Il corsetto dell’imperatrice
Il corsetto dell’imperatrice (Corsage, Austria/Lussemburgo/Germania/Francia, 2022) di Marie Kreutzer con Vicky Krieps, Florian Teichtmeister, Manuel Rubey, Colin Morgan
In un momento in cui il cinema germanofono riscopre uno dei suoi personaggi storici più amati, Elisabetta di Baviera detta Sissi, la regista Kreutzer, nel solco di Lanthimos e della Coppola, ne esalta – anche grazie alla prova di Krieps – gli aspetti femministi, tra modernità di linguaggio (e gesti!) e straf ottente tabagismo. L’indocile regnante, pur percependo la minaccia del tempo che passa e sorvegliando il proprio girovita, snobba i suoi pari, coltiva il desiderio, cerca complicità nelcugino Ludwig (Visconti insegna). E s’accorcia i capelli, neanche avesse previsto la valenza che assume adesso il gesto.