Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Saldo a stralcio: cosa deve contenere la quietanza liberatoria

Il Saldo a Stralcio non è altro che una proposta mossa dal debitore a mezzo della quale chiede al proprio istituto finanziario l'estinzione del suo debito...

di Redazione

Di questi periodi sono tanti i casi in cui i consumatori non riescono più, in modo regolare, ad onorare le obbligazioni in precedenza assunte con banche e/o finanziarie, e purtroppo in questi casi, si ha la conseguenza di essere perseguitati dalle società di recupero crediti, le quali faranno di tutto per recuperare il credito, spesse volte anche convincendo i debitori alla firma di titoli esecutivi, la cambiale.

 

di  Agostino Curiale*

Un altro aspetto di carattere diverso, riguarda, invece ed inevitabilmente, l’iscrizione alla Centrale Rischi c/o Banca D’Italia. La finanziaria o Banca che sia, infatti, in vista di due rate insolute, anche non progressive, ha il compito di segnalare il relativo mancato adempimento al Gestore.
La possibilità di estinguere un prestito, dunque, con accordo transattivo, diventa così una pratica molto favorevole per i debitori, in quanto, grazie alla procedura, potranno estinguere il debito, sia pagando una somma conveniente ridotta ma, anche, pretendere la cancellazione alla Centrale Rischi e rimanere puliti per un eventuale necessità di prestito futuro.
Il Saldo a Stralcio in pratica non è altro che una proposta mossa dal debitore a mezzo della quale chiede al proprio istituto finanziario l’estinzione del suo debito, è ovvio però che tale richiesta può essere avanzata se effettivamente il debitore versa in una situazione tale da rendere impossibile la normale estinzione del prestito. Estinguere un debito con la finanziaria, ovviamente, dovrà prima di tutto essere accettato dalla stessa.
In tanto, come sopra accennato, bisogna che il richiedente sia veramente in condizioni di difficoltà economica, i casi possono essere tanti, per esempio, la perdita del posto di lavoro, il Sovraindebitamento per ipotesi, lo stipendio o pensione gravato di cessione del quinto, malattie gravi in famiglia o decesso dell’intestatario, e in ultimo, anche avere in casa disabili conviventi può essere un presupposto valido per avviare la richiesta.
Avviata l’istanza, e descrivendo i motivi per i quali tale richiesta è stata promossa, bisognerà attendere l’accettazione o il diniego da parte della finanziaria, in questi casi è buona norma, però, conoscere bene il tipo di prestito i tassi applicati e tutto quanto potrà essere utile a trovare un accordo.
E’ chiaro anche, che la finanziaria, specialmente se il credito da ella vantato risultasse elevato e il debitore in quanto tale avesse dato garanzie o fideiussorie in capo ad altri soggetti, i quali risultassero possedenti, risulterà in questo caso, molto più difficile ottenere l’accettazione.
Ipotizziamo dunque, il caso in cui l’Istituto finanziario accetti la proposta, in questi casi allora bisognerà stare attenti ad effettuare il pagamento di quanto pattuito e rispettare la scadenza e inoltre bisognerà stare attenti alla quietanza liberatoria, questo documento è importante, in quanto può comportare la risoluzione del debito ma non la cancellazione della posizione trascritta alla Centrale Rischi.
Restando fermi alla precedente situazione e cioè in presenza di presupposti validi per accedere alla procedura, prima di procedere alla richiesta di Saldo a Stralcio, sarebbe opportuno effettuare, in via preliminare, una richiesta alla C.R. c/o Banca d’Italia in cui risultano tutti i dati segnalati dalla Banca e così rilevare l’esatta classificazione della posizione debitoria.
In pratica: importo originario del prestito, l’Identificativo associato alla posizione debitoria, nome del creditore originario.
Allora entrando nel merito della questione, bisognerà osservare alcuni punti fondamentali per cautelarsi e tutelare i propri diritti.
Se la descrizione della liberatoria portasse ad esempio sia l’importo a titolo di Saldo a Stralcio e sia il totale del debito contratto per intenderci, priva di formulazione corretta, in questi casi l’iscrizione alla Centrale Rischi rimarrebbe per il residuo importo non versato, anche se la finanziaria avesse comunque inserito nella liberatoria che “ La società scrivente, cessionaria del credito attesta che null’altro avrà a pretendere per la posizione in oggetto”.
Il rischio che si corre è di restare segnalati fra cattivi pagatori per il residuo del debito, infatti a fronte di tale formulazione, la C.R. non sarà tenuta a procedere alla cancellazione, ma solamente di prendere atto dell’intervenuto pagamento al fine della sistemazione dell’esposizione. Se il gestore della Centrale Rischi allora non può procedere alla cancellazione della segnalazione il debitore risulterà sempre cattivo pagatore e ovviamente rimarrà ferma la posizione negativa che influirà a contrarre eventuali prestiti futuri.
In questi casi allora, bisognerà pretendere una corretta descrizione dell’accordo transattivo e riferendoci quindi, sempre alla liberatoria, bisognerà accertarsi che in essa vi sia descritto in oggetto i riferimenti seguenti: nome del debitore, denominazione del creditore originario e relativo importo concesso, identificativo associato alla posizione debitoria tale e quale risulta descritto alla Centrale Rischi, in questi casi, il gestore della C.R. non potrà esimersi dal procedere alla integrale cancellazione della segnalazione negativa.
Capita molto spesso che alla stipula di un contratto venga inserito, in qualità di garante, un’altro soggetto, questo può essere un parente dello stesso contraente o addirittura anche un totale estraneo. Sono questi i casi in cui molti non tenendo conto delle conseguenze, accettano con molta facilità di inserirsi nei contratti.
Ebbene sapere in questi casi, che questi soggetti, nel caso di insolvenza dell’effettivo contraente, saranno tenuti a corrispondere alla finanziaria quanto promesso, e nel caso poi di mancato pagamento, allora, gli stessi saranno segnalati al gestore C.R. con la conseguenza che, anche loro subiranno in futuro il mancato ottenimento di finanziamenti.

*Presidente A.E.C.I. Regione Sicilia

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