A Gangi, domenica prossima, settima tappa dell’edizione 2013, di Salvalarte Madonie. La “veterana” tra le iniziative di Legambiente nel settore beni culturali con l’obiettivo di segnalare le emergenze monumentali a rischio.
L’iniziativa per promuovere una campagna di sensibilizzazione che serva ad attivare i meccanismi per il loro recupero, ma anche per far conoscere, promuovere e valorizzare quei beni culturali “minori”, al di fuori degli itinerari turistici tradizionali e sconosciuti al “grande pubblico”.
Volontari di Legambiente, amministratori e cittadini in prima linea, in difesa di un patrimonio che rappresenta l’unica ricchezza di cui l’Italia dispone più di ogni altro Paese al mondo. “La campagna in difesa dell’arte negata a Gangi su nostra proposta – ha detto il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello – ha voluto mettere sotto la lente d’osservazione, un luogo simbolo, il Calvario del quartiere Santa Maria che domenica 21 aprile, dalle 9 alle 13, rimarrà fruibile al pubblico”.
Alle 11 è prevista la presentazione in loco del monumento alla presenza del sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello, dei responsabili di Legambiente e grazie alla fattiva collaborazione della confraternita della chiesa di Santa Maria.
BREVE DESCRIZIONE DEL CALVARIO:
È uno degli angoli più suggestivi del borgo, opera di arredo urbano del 1861 dovuta all’impulso dei padri della Compagnia di Gesù che frequentavano Gangi in maniera occasionale fin dalla metà del Seicento in occasione delle predicazioni quaresimali.
Il luogo sorge nei pressi della chiesa di Santa Maria di Gesù, nella parte bassa dell’abitato, e nella sua suggestiva scenografia urbana rievoca il percorso della Via Crucis affrontata dal Cristo condotto al luogo della crocifissione posto in alto: le stazioni della Via Crucis sono infatti raffigurate da formelle in gesso colorato racchiuse entro edicole disposte lungo i muri perimetrali del Calvario e raggiungibili attraverso un sistema di rampe lievemente inclinate e alberate, poste a destra e a sinistra rispetto a un sistema di scale centrale in pietra, che portano verso il punto più alto culminante con la Croce, sotto la quale è l’edicola in pietra dov’è raffigurata l’Addolorata.
Delimitato su tre lati da alti muri, nella parte a valle il Calvario è chiuso da due inferriate sottolineate dall’unico ingresso formato da un cancello in ferro sorretto da due pilastri in pietra intagliata: un elaborato sistema di scale esterne in pietra intagliata raccorda due rampe in acciottolato che conducono verso l’ingresso.
Questo spazio urbano è particolarmente suggestivo nei giorni della Settimana Santa, soprattutto il Giovedì Santo nella tradizionale visita serale dei “Sepolcri” e il giorno di Venerdì Santo: qui ha inizio infatti la lunga ed emozionante processione caratterizzata dalle “vare” che raffigurano la Passione di Cristo che si snoda lungo le vie cittadine e che ha termine nella chiesa madre.