Divertimento, leggerezza e verità: “Santocielo”, il nuovo film di Ficarra e Picone presentato stamattina alla stampa a Palermo, regala tanti spunti di riflessione, sta allo spettatore coglierli.
Con divertimento, perché il duo di attori palermitani sa sempre strappare un sorriso, un attimo di spensieratezza, in più punti della narrazione di questa storia.
Il tutto con leggerezza, che non significa superficialità o stupidità ma in questo caso significa delicatezza. Delicatezza nell’affrontare una serie di temi centrali nel dibattito odierno, senza scadere nella banalità ma sollecitando lo spettatore a cercare la realtà in questa che possiamo definire una favola.
C’è l’uomo bigotto che vive delle sue certezze come unica verità, faticando ad accettare le decisioni di una donna, che si ritrova ad essere disorientato ma felice di fronte a quello che è un privilegio tutto femminile, cioè portare una nuova vita in grembo, che inspiegabilmente viene concesso a lui per una volta.
E poi ci sono i vicini di casa curiosi e impiccioni, c’è l’incredibile inaspettata modernità e tolleranza degli anziani. Dunque, pregi e difetti dell’umanità.
L’amore e la donna, sotto mille diverse sfaccettature, sono centrali in questa storia narrata, come dicevamo, con delicata leggerezza.
Tutto inizia… in Cielo, dove ci si rende conto del disastro morale, ambientale e materiale che permea la Terra, tra guerre, uccisioni, furti, avidità, degrado e perdita di valori. La decisione è presto presa dall’alto: serve un nuovo Messia.
E dal come indurre la gravidanza fino al momento del parto, Ficarra e Picone, ben sostenuti da un cast di livello, ci conducono a un finale che, ovviamente, non vi sveleremo.
L’amore è centrale nella narrazione, dicevamo, ma non solo l’amore.
“Anche il pregiudizio è uno dei temi centrali – dice Salvo Ficarra – perché tutti i personaggi, anche i più piccoli, i meno esposti, partono con dei pregiudizi che poi, nel corso della storia, vengono affrontati e superati, anche con piccoli gesti. E qui va reso merito alla regia che ha saputo spostare le inquadrature al momento opportuno per mostrarci proprio questi piccoli gesti”.
L’uomo ha un problema culturale
Valentino Picone, che scherza dicendo di essere rimasto biondo dentro, diventa serio quando, sollecitato da una domanda, parla di parità di genere e ne parla andando oltre. Ripercorrendo alcune tappe della nostra storia.
“Abbiamo abolito il delitto d’onore – dice Picone – e stiamo ancora qui a parlare di parità, di femminicidi… ma dobbiamo davvero stupirci del fatto che il maschio oggi abbia ancora un problema culturale? L’uomo ha un problema con il fallimento di un rapporto o l’indipendenza di una donna. Per me è talmente evidente che c’è un problema… ma serio, da affrontare in maniera adeguata da persone qualificate. Tutto ciò mi scoraggia e mi induce a rifugiarmi nella semplicità e nella leggerezza di alcune battute che vedete nel film. E detesto il fatto che tutto debba essere sintetizzato in una bagarre politica. Ma non si può fare in modo, di fronte a problemi così seri, di aprire un dialogo unico tra le diverse parti politiche?”.
Il messaggio di Santocielo
Quindi un cinema che non è solo svago e divertimento ma è anche un messaggio sociale, veicolato in maniera naturale e comprensibile per tutti.
Entrambi tengono a sottolineare che il film è la trasposizione del loro pensiero ma, ancor di più, vorrebbero che lo spettatore venisse sollecitato a porsi degli interrogativi, ad avere dei dubbi sui temi trattati, e cercare delle risposte.
Perché “Santocielo” è in grado di regalare un paio di ore di divertimento o di indurre a riflettere, viene lasciato allo spettatore decidere come vivere la visione del film.
Questo film è il primo, come sottolineato da Nicola Tarantino, della Sicilia film commission, realizzato con la collaborazione di questo ente nato proprio con lo scopo di attrarre produzioni cinematografiche sul territorio dell’Isola. Con l’auspicio che possa essere solo il primo di una serie.
di Clara Di Palermo