Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Con Sara Cappello alla riscoperta di Palermo

di Pippo La Barba

Non solo musica nella produzione culturale della nota cantautrice Sara Cappello che con l’Associazione“Città dell’Arte”e lo spazio polivalente “Cantunera”promuove tour nei  luoghi storici della città ed eventi teatrali, artistici e letterari.

 

di Pippo La Barba

Sara Cappello è una cantautrice dialettale palermitana. Proveniente da una famiglia di musicisti, ha studiato chitarra classica e canto. Da diversi anni è impegnata a rielaborare e ricercare brani della tradizione dialettale siciliana. Ha al suo attivo un ventennio di attività con concerti dal vivo in tutta Italia e composizioni musicali varie.  Ha scritto e cantato per La Lupa di Verga testi e musiche interpretati con la Compagnia “Teatro Minimo.”Ha partecipato come cantante e attrice per due anni consecutivi a drammatizzazioni in occasione del Festino dedicato alla Patrona di Palermo Santa Rosalia. Ha ricevuto diversi premi: Premio Nazionale Universo Donna, Premio Etna, Premio Città di Sciacca, Premio La Maschera della città di Patti, Premio Rosa Balistreri a Giardini Naxos, Premio Oscar del Mediterraneo. Presenti con suoi brani autografi in diversa discografia.

Incontro Sara nel suo teatro e vera fucina culturale “Cantunera,”che si trova a piazza Santa Rosalia, tra il Conservatorio di Musica e Palazzo Branciforte. “Cantunera” è un luogo speciale, che, cambiando la disposizione logistica, può fungere da teatro, sala di ristoro, spazio di confronto culturale o espositivo.

Sara Cappello 2

“Questa mia attività così poliedrica – ribadisce Sara – è nata circa sette mesi fa, l’abbiamo ideata io e mio marito, che è un pittore. Costituendo una associazione culturale che si chiama “Città dell’Arte”, nel cui ambito opera “Cantunera.” Ci proponiamo di attuare una sinergia tra canto, “cuntu”, teatralizzazione, excursus storici per far conoscere, in primis ai palermitani, questa meravigliosa città.”

Perché il nome“Cantunera”?

“Cantunera” era il nome di un mio spettacolo che ho realizzato nel 2002 con il progetto europeo URBAN.

Cosa è per te l’arte?

Per me l’arte  è scoperta, scavo nella memoria, recupero di storie favolistiche, leggende  che ci riportano al passato facendolo rivivere nel presente. I luoghi parlano e narrano l’anima di questa città.”

Tu nasci cantautrice, da dove scaturisce questa tua ispirazione artistica?

Ho fatto il liceo artistico, amo tutta l’arte a 360 gradi. La musica l’ho respirata sin da bambina, mia madre cantava con una bella voce da soprano, ho due fratelli violinisti. Mio padre, anche lui artista, costruiva i pupi, mi ha inculcato l’amore per le tradizioni popolari raccontandomi i “cunti” del Pitrè.”

I tour che organizzi a cosa mirano?

“Mi stanno dando belle soddisfazioni, anche se sono un po’ faticosi. Io non sono una ricercatrice di tradizioni palermitane, ma fin da ragazza andavo in giro con la guida Bellafiore e leggevo i saggi di La Duca. Per fare questi tour ho bisogno di una guida turistica, però sono io con la mia voce e con il “cuntu” ad animarli, a fare venir fuori  dai luoghi visitati palpiti di vita trasmettendo emozioni.”

Cosa hai fatto ultimamente?

“Ho rivisitato la Palermo del 700 attraverso i teatri, teatri dimenticati come il Real Teatro Ferdinandeo o il Carolino. O teatri antichi ancora esistenti, che trasudano storia e costumi, come il Garibaldi e il Santa Cecilia. Ho fatto rivivere il vero teatro popolare palermitano, quando in Piazza Marina si recitavano le “vastasate”, apprezzate anche dal Pitrè.”

Pensi di continuare questo filone?

“Sto prendendo contatti con la Direzione di Palazzo Abatellis, perché lì dentro ci sono tesori inestimabili che vorrei rendere fruibili a tutti.”

 

 

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