Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, visti l’elevato numero di contagi 1.367 (Lombardia (269), Lazio (162), Toscana (161), Veneto (147) e Campania (135)) e il forte incremento dei decessi (13 morti) considera seriamente preoccupante la situazione in atto. Valutiamo positivamente l’avvio della somministrazione dei tamponi al personale scolastico, anche se reputiamo importante che il tampone venga fatto anche agli studenti, veicolo primario di diffusione del virus. Ricordiamo come formulato dall’OMS che il tampone faringeo o naso-faringeo serve per diagnosticare la presenza del virus nell’organismo e quindi dell’eventuale infezione in corso e non ne garantisce l’immunità successiva.
Quindi posteriormente all’accertamento si potrebbe comunque contrarre la malattia e propagarla. In considerazione di quanto segnalato e dell’enorme numero dei contagi, chiediamo urgentemente al Ministero dell’Istruzione di tutelare la salute di tutti i docenti e in maniera particolare di quelli fuori sede, in quanto più esposti ai rischi di salute e disagi connessi all’emergenza gravissima in corso (concessione utilizzazione e assegnazione provvisoria; smart working; etc.). Si precisa che la maggior parte degli insegnanti in alcune classi di concorso ha un’età media di gran lunga superiore ai 50 anni e lavora a più di 1.000 km dalla propria residenza. Il CNDDU ritiene fondamentale il valore della salute umana e dei lavoratori; inoltre considera prioritario un’attenta valutazione da parte degli esperti (CTS) dei rischi relativi a una massiccia affluenza di persone all’interno di strutture (gli istituti scolastici) che non fossero realmente in condizione di garantire almeno un contenimento del COVID19.
Prof. Romano Pesavento – Presidente CNDDU