Con riferimento alle dichiarazioni rese dall’onorevole Cracolici in materia di sicurezza e tutela anti Covid-19 delle istituzioni scolastiche, l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla risponde: «E’ prioritario considerare che, come ogni altra attività, anche quella scolastica è mantenuta sotto stretto monitoraggio e che ogni eventuale ed ulteriore determinazione non potrà che essere assunta sulla base dell’andamento della curva epidemiologica. In atto, le situazioni di contagio in ambiente scolastico si mantengono oltremodo limitate rispetto alla popolazione generale. È tuttavia evidente come, nei casi di particolare criticità registrati in alcuni Comuni, siano stati disposti, d’intesa tra autorità sanitarie, sindaci e dirigenze scolastiche, provvedimenti parziali di chiusura o sospensione delle attività didattiche. Tanto è previsto dalle linee guida e non deve sorprendere rispetto ad evidenze locali di particolare rischio.
Ritardi nell’accesso delle USCA
Sul piano generale, si sono effettivamente registrati, a causa del sovraccarico di lavoro, alcuni ritardi nell’accesso delle USCA o nei tempi di espletamento delle procedure di prelievo e rilascio dell’esito dei tamponi. Per tali ragioni, grazie al tempestivo interessamento dell’assessore alla salute, Ruggero Razza, sono state potenziate le USCA dedicate alle scuole e messe anche in condizione di essere direttamente reperite dai dirigenti scolastici. Al momento, non vengono segnalate nuove e particolari criticità. Inoltre, è sul punto di essere ottimizzata anche la procedura di rilascio delle certificazioni giustificative delle assenze che, nel recente periodo, hanno generato alcune incertezze interpretative tra istituzioni scolastiche, famiglie e medici/pediatri di famiglia, i quali oggi stanno attivamente collaborando al definitivo chiarimento della procedura medesima.
Accesso agli istituti superiori fino al 25 per cento
Per quanto riguarda, infine, il tollerato accesso agli istituti superiori fino al 25% dell’utenza scolastica, si tratta di un opportuno adeguamento al DPCM del 24 ottobre 2020 riguardante, in particolare, specifiche esigenze didattiche, non ordinariamente sostituibili con la modalità a distanza che, al momento, costituisce il modello di erogazione formativa praticamente esclusivo. Il conseguente decremento della presenza fisica degli studenti e degli operatori scolastici nelle aule contribuisce sensibilmente alla mitigazione della mobilità generale e dell’uso del trasporto pubblico che costituisce, secondo gli autorevoli pareri del CTS regionale e della comunità scientifica nazionale, uno dei fattori principali per l’allentamento della trasmissione del virus. Ovviamente, in relazione alla oggettiva fluidità della situazione nazionale e regionale, caratterizzata da un crescente innalzamento del contagio, la situazione viene accuratamente e costantemente monitorata e resta passibile di ulteriori interventi, anche a carattere restrittivo».
Claudia Giocondo
Addetto stampa e comunicazione