Dichiarazione di Barbara Evola e Katia Orlando, consigliere comunali di Sinistra Comune
Non è trascorso neanche un giorno dalla disposizione di chiusura delle scuole, firmata dal Presidente della Regione Sicilia, e la confusione è già grande.
La nota parla, infatti, sia di chiusura che di sospensione delle attività. Chi lavora nel mondo della scuola conosce bene la differenza. La chiusura prevede che tutti – studenti, docenti e personale ATA – rimangano a casa. Mentre la sospensione riguarda gli studenti in prima battuta e i docenti in seconda. Come conseguenza cioè della mancanza di alunni (secondo quanto previsto dall’ art. 28 comma 4 del CCNL 2006/2009 e dall’art. 1256 del Codice Civile.)
Grande confusione
L’ambiguità della comunicazione ha fatto sì che alcune scuole siano rimaste del tutto chiuse. In altre invece il personale ATA abbia dovuto prestare servizio.
Una difformità assurda. Una disposizione del genere deve essere chiara. Tra l’altro, trattandosi di azione volta alla prevenzione attraverso la sanificazione straordinaria degli istituti, prevedere che tutto il personale sia tutelato.
Gli uffici dell’Assessorato dell’Istruzione, sollecitati a chiarire, rispondono che è in cantiere una nuova determina di sospensione delle attività rivolta ai soli studenti; docenti e personale ATA invece devono prestare servizio.
Ciò crea più confusione. Non considerando il CCNL e il citato articolo del Codice Civile riguardanti i docenti, e disparità di trattamento. Come se insegnanti e personale ATA fossero immuni dall’eventuale pericolo di contagio.
Urge chiarezza
Lunedì, ultimo giorno di sospensione delle attività, sarà fra poco. Ci aspettiamo che l’assessore Lagalla e il presidente Musumeci chiariscano subito per iscritto. Che spieghi come la Regione intende tutelare in egual modo tutti coloro i quali a vario titolo, giornalmente, operano nelle scuole di Palermo e provincia.
Danila Giardina – Addetto Stampa