In Italia sono migliaia i casi riconosciuti. Sembra che ne siano stati, già, diagnosticati circa 20 mila. Purtroppo, però, questi rappresentano la punta dell’iceberg. Infatti, si stima che circa tre milioni di persone ne soffrano, ma non siano in grado di attribuirne la causa.
Stiamo parlando della mcs – sensibilità chimica multipla – una patologia rara che non permette a chi ne soffre di assimilare alcuna sostanza chimica.
La regione nella quale si riscontra la maggiore incidenza è proprio la Sicilia, con circa 250 diagnosi, molte delle quali nelle zone in cui si registra il più alto tasso di inquinamento, come Priolo, Milazzo e Pace del Mela.
Una malattia di recente scoperta
La sensibilità chimica multipla è una malattia di
recentissima scoperta, per cui non è stato fatto ancora nessuno studio
approfondito che possa stabilirne la reale portata.
Qualsiasi sostanza chimica, come un deodorante o un qualunque detersivo,
persino uno shampoo o uno spruzzo di lacca ai capelli, può danneggiare
irrimediabilmente il sistema nervoso. Chi ne è affetto non può venire a
contatto con la maggior parte degli elementi che usiamo ogni giorno e che sono
frutto di moderne combinazioni chimiche. Tant’è che la malattia è stata
soprannominata sindrome dei tempi moderni. Perché, come dicevamo, a
scatenare i sintomi sono, appunto, conservanti, coloranti, solventi,
polveri sottili.
Il tasso più alto di malati nelle zone più inquinate
I malati si concentrano nelle zone più inquinate, come le città e le aree industriali e agricole.
Addirittura, a causa delle particolari insofferenze sviluppate dai malati di mcs, sono proprio gli ospedali i luoghi nei quali la loro salute è più a rischio. Ed ecco che l’unica cura diventa l’isolamento. Sembra che a essere più colpite siano le donne, anche se non è ancora del tutto chiara la ragione.
Spesso, la malattia viene confusa con l’allergia. Il primo sintomo è una crisi respiratoria simile a un attacco di asma. La difficoltà nel respirare è sempre presente e non migliora neanche assumendo i broncodilatatori. Inoltre, possono manifestarsi nausea, emicrania, vertigini. E, nei casi più gravi, disturbi cognitivi come disorientamento o problemi di memoria.
Al momento non esiste ancora il farmaco miracoloso, ma c’è già qualche cura per aiutare l’organismo a eliminare le sostanze tossiche. Molti sono i rimedi fitoterapici, come l’alga clorella che ha la capacità di metabolizzare gli idrocarburi e alcune piante amare che stimolano la funzionalità epatica, come il cardo mariano. Inoltre, qualche integratore a base di acido lipoico e glutadione.
Prevenzione
Anche se non esiste un rimedio vero e proprio per guarirla, esistono delle precauzioni per evitarla. Basta, per esempio, per il bucato usare acqua e bicarbonato di sodio. Mentre per l’igiene del corpo basta utilizzare solo prodotti naturali, senza profumi e senza conservanti. Per la pulizia della casa, si può utilizzare un elettrodomestico a vapore, oppure acqua e bicarbonato di sodio.
Ancora non riconosciuta come malattia rara
Per far fronte a questa emergenza e trattare nel modo più opportuno questa subdola malattia, sono stati presentati diversi atti parlamentari all’Ars, per sollecitare il Governo regionale a intraprendere un dialogo con il Governo nazionale e, quindi, procedere al riconoscimento della mcs come malattia rara posta a carico del servizio sanitario nazionale. E quindi, a portare a conclusione, il prima possibile, l’iter d’adozione del piano nazionale sulle malattie rare di concerto con tutte le forze di governo centrali e periferiche, per un monitoraggio periodico delle fasi di attuazione.
Comunque, la Commissione Sanitaria della Regione Sicilia ha inviato una lettera a tutti gli ospedali della regione per promuovere dei percorsi assistenziali preferenziali per le persone affette da Sensibilità Chimica Multipla. Bisogna chiarire che non si tratta di un riconoscimento di malattia rara, come è stato fatto in altre regioni, ma è una iniziativa, per certi versi, valida in quanto prevede tutta una serie di accorgimenti che gli ospedali devono seguire per venire incontro alle esigenze di chi si sente male per esposizioni chimiche.
Attualmente, quindi, la patologia di Sensibilità Chimica Multipla non è inserita tra quelle riconosciute come esenti dal nostro sistema sanitario nazionale. Tuttavia alcune regioni, come la Toscana, Emilia Romagna e Abruzzo, grazie all’autonomia in materia, hanno dato alla malattia questo riconoscimento.