Si è chiuso in bellezza il ” SICILY MUSIC VILLAGE” che si è riconfermato, con oltre 30mila presenze, un ottimo veicolo di promozione per il territorio.
Oltre 30 mila presenze in cinque giorni per la seconda edizione del “Sicily Music Village”, il festival musicale che si è svolto all’interno del parco naturale Valle Ventura a Scicli in provincia di Ragusa. Una scommessa vinta su più fronti, a partire dal coinvolgimento della realtà giovanile, sia in termini di spettatori, appunto migliaia, che di forza lavoro, con circa 280 giovani con meno di 30 anni che hanno lavorato al festival.
Tantissimi gli artisti di spicco che si sono esibiti facendo ballare migliaia di ragazzi arrivati non solo dalla Sicilia e dal resto d’Italia ma praticamente da mezza Europa. Il festival della musica, dell’ambiente e del sorriso, come è stato ribattezzato, ha regalato concerti di grandissima qualità, dagli Aftherhours e i T.O.K., nel giorno di apertura, ad Alborosie e Barringthon Levy per il reggae, dai Dirtyphonics ad Etienne de Crecy e il suo The Cube Show passando così dal drum and bass alla musica elettronica, ai tanti dj siciliani e stranieri, a partire dal tedesco Henrik Schwarz, per il progetto “We Call It Technology”. E anche per l’ultima giornata in musica del “Sicily Music Village”, si sono alternati numerosi artisti che hanno divertito il pubblico fino a tarda ora. Tra questi, il bravissimo e atteso rapper Salmo, il virtuoso del mixer Dj Gruff, praticamente un moderno poeta rap, ed ancora il freestyler Ensi, i siciliani Stokka & MadBuddy.
Chiusura nel main stage con il potente ed energico drum and bass di Aphrodite mentre nella green area si è coronato il successo del gruppo siciliano Baciamolemani che sono perfino riusciti a far ballare un giro di mazurka ai tantissimi giovani presenti. Il festival, con la direzione artistica di Giorgio Cavallo supportato da un valente staff, è riuscito ancora una volta e ancor di più, nell’obiettivo per il quale è nato, ovvero fare turismo musicale in Sicilia. Alla fine dei cinque giorni di festival si può benissimo dire che anche nell’isola è possibile, tanti siciliani sono rimasti senza dover necessariamente andare verso altre mete per trovare i propri beniamini così come sono arrivati tanti turisti italiani e stranieri che hanno avuto modo di conoscere da vicino la terra iblea, il barocco di Scicli e Modica, la spiaggia dorata di Sampieri, l’enogastronomia tipica. E da tutto ciò, chiaramente, se ne ricava un beneficio per l’intera economia locale.
Tanti i negozi di Scicli che hanno riaperto sospendendo le ferie, così come hanno lavorato le strutture ricettive e di ristorazione. Al festival si è parlato anche di diritti grazie alla presenza di numerose associazioni che hanno avuto modo di incontrare giovani e famiglie. All’interno dell’angolo dei diritti hanno avuto spazio Libera, Emergency, Arcigay, Agedo, Amnesty International e il comitato No Muos. Spazio anche all’ambiente con installazioni artistiche realizzate attraverso il riciclo della plastica delle serre. Il “Sicily Music Village” guarda già al prossimo anno per celebrare ancora una volta la “naturale biodiversità della musica”.