Costretti, nel corso dei decenni, a lasciare la loro amata Isola per cercare lavoro e fortuna, i siciliani residenti all’estero costituiscono la più numerosa comunità di “emigranti”, suddivisi tra i tanti paesi.
di Clara Di Palermo
I recenti fatti di cronaca avvenuti all’estero che hanno registrato un ingente numero di italiani tra le vittime di incidenti, come le studentesse del progetto Erasmus, o tra le vittime di sequestri o attentati dei terroristi, ci hanno indotto a rivedere un attimo il fenomeno dell’emigrazione dei nostri connazionali e, ancora più nello specifico, dei siciliani.
Siciliani residenti all’estero
Lo sapete che è composto in maggior parte da siciliani l’ingente numero di italiani residenti all’estero? Sono quasi 700 mila, pari al 17% del totale nazionale. Il dato è stato elaborato dal dipartimento Lavoro dell’assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Sicilia. Il dato, aggiornato al mese di settembre dello scorso anno, conferma la Sicilia come prima regione d’Italia per numero di emigrati. Ma dove vanno i siciliani che si muovono verso altri paesi? La meta preferita in assoluto è la Germania dove sono quasi 200 mila i nostri conterranei residenti. La singolare classifica vede il Belgio al secondo posto con 93.650 siciliani residenti, segue l’Argentina con 72.443, la Svizzera e la Francia rispettivamente con 66.767 e 61.329.
L’incidenza dei residenti all’estero rispetto al totale della popolazione siciliana (5.042.990) è del 13% e le province di Agrigento (141.775), Palermo (103.419) e Catania (102.000) sono le uniche che hanno più di 100mila residenti emigrati.
Dai gruppi Facebook ai siti che celebrano le eccellenze siciliane nel mondo, il web registra un grande fermento che testimonia come sia molto sentita l’esigenza di “fare rete” per scambiare informazioni sull’Isola, cosa resa oggi più semplice grazie anche alle numerose testate online (com’è anche la nostra), ma anche per creare una sorta di “famiglia virtuale”. Alcuni di questi, come siciliamondo.net, sono sviluppati in collaborazione con il dipartimento dell’emigrazione della Regione Sicilia e con l’Associazione siciliani nel mondo, organizzazione che, nata nel 1967, rappresenta ben 140 associazioni da tutto il mondo e ha l’obiettivo di mantenere ben salde le radici dei nostri conterranei all’estero, soprattutto coloro i quali si sono affermati nelle professioni e nel lavoro in genere e costituiscono delle eccellenze nei loro settori.
C’è anche un’associazione “Radioamatori siciliani nel mondo”, nata a Palermo, con l’intento di riunire e mettere in contatto tra loro i radioamatori siciliani nel mondo; promuovono contest anche con piccoli premi, il tutto è fatto senza scopo di lucro ma col solo obiettivo di diffondere e promuovere la cultura siciliana.
Grandi comunità siciliane si registrano anche in Canada e in Australia; quest’ultima, terra di migranti, dove l’integrazione è un fatto naturale, tanto che il termine immigrato viene sostituito con il più piacevole “new australian”, nuovo australiano, può raccontare numerosi successi imprenditoriali dei nostri conterranei. E nella terra dei canguri un catanese ha impiantato una grandissima azienda agricola su 2.500 ettari di terreno, diventando il più grande produttore australiano di mele, mentre numerosi figli di siciliani emigrati in Australia, si sono fatti strada nelle professioni e anche nel mondo politico-istituzionale: sia nel Parlamento federale che in quello statale, infatti, negli anni, ci sono stati numerosi esponenti di origini siciliane.
Lo scorso gennaio, a Taormina, si è tenuto un convegno su “Il valore reale dell’emigrazione”, organizzato dall’Associazione Comunità Siciliana nel Mondo e va da sè che l’apporto dato alla crescita delle economie che hanno accolto tutti questi emigranti è stato enorme.
Negli ultimi anni, infine, così come i paesi mediorientali sono economie emergenti nel panorama internazionale, allo stesso modo questi hanno accolto numerosi siciliani, come accade in Cina dove sono ospitate numerose comunità di nostri conterranei.