Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Silvana Poli: l’istruzione attraverso i social

Negli anni 60, il maestro Alberto Manzi istruiva gli italiani attraverso la Tv. Oggi, Silvana Poli, divulgatrice culturale, come lei stessa ama definirsi, lo fa attraverso i social. Come funziona? Quanto è apprezzato dagli italiani? Chi sono i suoi maggiori seguaci? Chiediamo tutto questo e altro ancora alla stessa Silvana Poli in un' intervista rilasciata a L'Inchiesta Sicilia

di Adelaide J. Pellitteri

Conoscete Silvana Poli, ovvero l’istruzione attraverso i social? Vi abbiamo suscitato un po’ di curiosità? Perché vi condurremo in un singolare viaggio nella cultura, resa chiara e alla portata di tutti.
Da un articolo pubblicato su Il denaro.it, estrapoliamo: Cambiano i social network e lo smartphone è il nuovo strumento di zapping. Parola di Andrea Albanese, social media marketing manager.
E come dargli torto? Chi non fa quotidianamente zapping con il proprio cellulare perdendo magari del tempo sbirciando o sorbendosi commenti inutili, critiche gratuite, informazioni fasulle e quant’altro?
Noi, facendo zapping siamo stati fortunati, ci siamo imbattuti in una serie di video davvero interessanti pubblicati su Tik Tok. Abbiamo scoperto così che esistono modi intelligenti di usare i social e che da essi si può anche apprendere parecchio. Sono il nuovo mezzo di comunicazione e divulgazione, e dei video che vi andiamo a raccontare non ci sfugge la similitudine con il vecchio programma condotto da Alberto Manzi dal titolo Non è mai troppo tardi.

Alberto Manzi, il maestro che istruì gli italiani con la tv

Cosa c’entri Manzi è presto detto.
La professoressa Silvana Poli, appassionata di letteratura, da più di vent’anni docente di storia e italiano, ha messo in rete dei video in cui spiega le trame dei grandi classici. Ne rivela il significato profondo, la connessione con il vissuto di ognuno di noi, facendo comprendere, con parole semplici e chiare il valore che ha la letteratura. Perché nei grandi classici, quelli che davvero appassionano e sopravvivono al passare dei secoli, nessuna storia è fine a se stessa. Non nasce per morire dentro quelle poche o tante pagine. La storia, al contrario, evade per raggiungerci, migliorarci, farci riflettere.

Silvana Poli, l’insegnante che istruisce gli italiani attraverso i social

Detto così non siamo convincenti, lo sappiamo. Per questo abbiamo deciso di intervistare per voi l’autrice di questi video.
La Professoressa Silvana Poli, come lei stessa si definisce, è una divulgatrice letteraria, nonché autrice del libro Letteratura Passe-Partout. A nostro avviso, sta modernizzando il modo di spiegare la letteratura. utilizzando i tempi dei social, adeguandolo ai ritmi moderni, che rischiano di farci perdere il contatto con la vera essenza dell’uomo, sondabile solo dai grandi scrittori.
Sappiamo bene che il grado di cultura definisce un popolo e, se Alberto Manzi è riuscito ad alfabetizzare milioni di italiani, la Silvana Poli ci offre la stessa opportunità con la letteratura.

Come nasce l’idea

Professoressa Poli da dove nasce l’idea o, nel suo caso, diremmo l’esigenza, di pubblicare queste pillole di cultura?
L’idea nasce dalla sollecitazione di un mio studente. Io da una decina d’anni insegno nei corsi serali di un istituto tecnico. I miei studenti appartengono a una realtà di persone variegata e variopinta di cui alcuni sono desiderosi di costruire conoscenza, altri inseguono il famigerato “pezzo di carta” con cui ottenere un lavoro migliore, altri ancora vogliono raggiungere un obiettivo che la vita gli ha precluso. Due anni fa avevo uno studente tanto intelligente quanto svogliato: io vedevo le sue risorse ma lui non aveva alcuna stima di sé. Ad ogni lezione io cercavo modi per agganciarlo e motivarlo.
Un giorno, al termine di una lezione, si avvicinò e mi disse: “Prof lei deve fare video su TikTok e raccontare la letteratura come fa con noi.”
Io non conoscevo la piattaforma, se non per sentito dire ed espressi le mie perplessità, ma lui non esitò: “Non si preoccupi, le insegno io quello che serve!”
Quello fu il gancio che aspettavo: da quel giorno è iniziato uno scambio di saperi che ha portato lui a superare brillantemente l’Esame di Stato e io ad iniziare una nuova avventura.
L’altro giorno l’ho incontrato e, visti i numeri crescenti di follower, mi ha detto sorridendo: “Le avevo detto che i suoi video funzionano!”

La fascia di età più coinvolta

Lei ha più di 29.000 follower, si è fatta un’idea di quale sia la fascia di età più rilevante che la segue? Sono molti i giovani?
Sono ancora stupita nel vedere quel numero che cresce ogni giorno e rimango incantata nel leggere i commenti che ricevo giornalmente. Nel primo periodo i miei video attraevano persone che avevano superato la cinquantina, poi ho cominciato ad essere seguita da persone della terza e quarta età. Ultimamente però i miei video sono seguiti anche da un numero crescente di giovani.
Ma oltre agli ascolti ed ai like che piovono sui video, sono molto colpita dagli apprezzamenti che vengono fatti dai fruitori della piattaforma.
Le persone più anziane spesso mi dicono che, ricordando opere letterarie studiate in gioventù, hanno sensazione di viaggiare nel tempo e nello spazio: sembra loro di tornare indietro agli anni della scuola e si sentono più giovani. C’è poi chi non ha potuto studiare e grazie alle mie narrazioni ha l’opportunità di incontrare autori e personaggi che hanno lasciato un segno nella società e nella cultura: la loro gratitudine mi commuove.

Cosa ci si aspetta da questo percorso?

Lei non è la sola a pubblicare video del genere ma i suoi si distinguono per la chiarezza e di sicuro per la passione che ci mette nel realizzarli. Fa venire voglia di ascoltarla e poi leggere. La stessa cosa accade, ad esempio, con il Professore Alessandro Barbero e i suoi video sulla storia. Alla luce di ciò, possiamo sperare che la gente torni ad interessarsi di letteratura? Qual è il suo riscontro?
Io credo che la gente ami la letteratura ma non lo sappia. Tutti infatti si nutrono, da sempre, di storie. Ognuno di noi si racconta attraverso storie vere o inventate.
La scuola, istituzione innegabilmente preziosa, non sempre è riuscita nel suo ruolo di attivatore culturale. Per questo molte persone hanno dei pregiudizi nei confronti della letteratura e ritengono noiose opere di personaggi straordinari come Dante o Manzoni. Il mio obiettivo è quindi mostrar loro, con leggerezza profonda, la meraviglia delle loro opere immortali.

Il rapporto con il mondo accademico

Ha ricevuto critiche dal mondo accademico?
Io credo che il mondo accademico non sappia neppure che esisto.
Io sono solo un’insegnante che racconta la letteratura in modo che possa essere compresa da chi non ha avuto modo di studiare e di farsi una solida formazione culturale. L’obiettivo che mi pongo è quello di divulgare la bellezza perché credo che attraverso di essa si possa costruire benessere e fiducia nella vita.
Il mondo accademico conosce il valore della letteratura, ma la gente comune non sa accedere a tale fonte di ricchezza. Faccio un esempio: tutti noi talvolta viviamo emozioni dolorose e cerchiamo il modo di superarle. Pochi sanno che nella Divina Commedia, Dante ci mostra le strategie per uscire da emozioni spinose come la rabbia o l’invidia. Inoltre, per fare un altro esempio Dante ci spiega anche come affrontare un problema molto comune: quello dell’eccesso di cibo. Petrarca invece mostra come si possa superare la pigrizia esistenziale, allora chiamata accidia.

Il libro più apprezzato da Silvana Poli

Qual è l’ultimo libro che ha letto ed apprezzato?
Non ricordo quale sia l’ultimo che ho letto perché solitamente leggo più libri alla volta. Da giovane leggevo molto, ora mi dedico più allo studio. Però, durante le vacanze mi immergo ancora in romanzi che mi facciano sorridere e sognare. L’estate scorsa ho alternato le letture fantastiche di Neil Gaiman in Buona apocalisse per tutti di Neil Gaiman, con le vicende di Galileo e delle sue figlie narrate in Oscura e celeste da Marco Malvaldi e ho viaggiato nell’Italia del Novecento con due grandi scrittori italiani in MoranteMoravia di Anna Folli.

La domanda non fatta

C’è qualcosa che non le abbiamo chiesto e di cui vorrebbe parlarci?
Molto volentieri. Nel mio raccontare letteratura io faccio una scelta precisa. Naturalmente nella moltitudine di testi letterari troviamo declinate tutte le sfumature dell’animo umano e incontriamo sia narrazioni che sono edificanti che testi che invece raccontano di dolore che non si scioglie, di pena e di pesantezza.
Per questo, nel mio fare divulgazione letteraria, io scelgo di narrare solo opere che possano avere un effetto positivo sul lettore e sull’ascoltatore.
Ritengo infatti che nel nostro quotidiano siamo spesso bombardati da fatti tragici e da storie drammatiche, inoltre sono molte le persone che vivono situazioni dolorose e faticose. Per questo io scelgo di portare leggerezza e fiducia attraverso le parole dei grandi che hanno conosciuto il dolore ma che hanno trovato le vie d’uscita attraverso l’arte e la bellezza.

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Una risposta

  1. Un’iniziativa, quella ideata da Silvana Poli, interessante ed efficace per educare al bello e alla fiducia in sé in un percorso che si inserisce nella vita quotidiana del fruitore.

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