Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Sommatino: la città che fu delle solfare

Uno scrigno nel cuore della Sicilia. ricolmo di tesori, tutti da scoprire, di tradizioni popolari, bellezze naturali, antichi monumenti e usanze da rivalutare

di Patrizia Romano

Delizioso borgo agricolo, Sommatino, in provincia di Caltanissetta, sorge al centro della nostra Isola.

E’ un posto piccolo e tranquillo, su una collina interna a 360 m sul livello del mare. E’ passato alla storia per le sue rinomate miniere di zolfo presenti sull’intero territorio. Motivo per il quale è famosa come la città delle surfare.

Scendendo verso un piccolo valico ci si affaccia sulla valle del Salso o Imera meridionale. Da lì, si giunge, piano piano, a quello che fu per lungo tempo il bacino minerario più importante della Sicilia, costituito dai resti dell’ ex miniera grande di Trabia e dall’ex miniera Tallarita.

Il ridente paesino si è distinto negli anni anche per la produzione di grano, olive, frutta, e uva, nonché per un cospicuo allevamento, praticato su vaste aree adibite a pascoli. Ed, infine, per i singolari lavori artigianali in legno.

Il comune costa circa 8 mila abitanti e ha una superficie di 3468 ettari.

La storia

L’etimologia del nome di questa cittadina trae spunto dal latino Summus, che significa posta più in alto.

E’ lecito supporre che il primo agglomerato urbano sia sorto intorno al 1570 sotto la Signoria dei Lo Porto. Una nobile famiglia palermitana, che, in seguito, verso la metà del diciassettesimo secolo, a causa di diverse successioni ereditarie cedette il territorio ai principi di Trabia. Questi ultimi, lo tennero fino alla prima metà del secolo scorso.

Le miniere di zolfo

Lo sfruttamento dei giacimenti di zolfo segnò una svolta dal punto di vista economico e sociale. Quello del minatore era infatti un lavoro duro e faticoso, ma soprattutto pericoloso. Ma, attenzione, la miniera significa anche ricchezza e un pezzo di pane assicurato.
Soprattutto negli anni 70, il settore minerario entrò in crisi. La chiusura della miniera infierì un duro colpo all’economia di Sommatino, causando disoccupazione e costringendo gran parte della popolazione ad emigrare nel Nord Italia, in Germania e in Belgio.

Terziario

Oggi la popolazione è impegnata soprattutto nel terziario e il paese con la sua voglia di vivere ha saputo superare quel periodo buio, diventando uno dei più vivibili della nostra regione.

Personaggi illustri

Fra i suoi figli più illustri, Sommatino annovera Filippo Terranova che nel diciannovesimo secolo esplorò e studiò il percorso del fiume Nilo.
La cittadina è ricca di opere monumentali fra cui spiccano la torre civica. L’attuale orologio comunale del paese, risalente al 1845. La chiesa madre, un tempo ricolma delle famose preziose opere d’arte poi andate perdute. Quella di Santa Barbara e per finire quella di Santa Maria dell’Itria, dedicata al culto Mariano, che accoglie il simulacro l’inno della Madonna e del bambino portati a spalla da due monaci.

A Sommatino resistono ancora molte tradizioni popolari e parecchi antichi mestieri, come il figulo che costruisce oggetti in terracotta.

Feste tradizionali

Oltre al Natale e alla settimana Santa sono particolarmente seguite due feste. Quella di Santa Barbara, patrona della città è quella di San Giuseppe. Durante la prima festa, che si celebra il 4 dicembre i minatori facevano vacanza e i paesani giocavano alla pigliata di l’antinna consistente nell’arrampicarsi su un palo insaponato in cima al quale stavano appesi pacchi a sorpresa. Nel corso della seconda festa si compiono delle particolari usanze. Chi ha ricevuto una grazia adempie al prummisioni (promesse) per grazie ricevute.
Sommatino è celebre anche per la sua ottima gastronomia. si possono gustare piatti tipici e prelibati presso numerosi localini tipici locali

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