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Sospensioni

di Redazione

E’ il titolo della mostra di Nicola Pucci, che si è appena conclusa presso Bobez Arte di Palermo, registrando  grande successo e partecipazione

di Floriana Spanò* 

Si e’ appena conclusa la mostra di Nicola Pucci (1966)“Sospensioni” presso Bobez Arte a Palermo. La mostra ha riscosso grande successo e  partecipazione da parte di collezionisti ed amatori d’arte.

Il titolo della mostra “Sospensioni”e’ stato scelto dall’artista per indicare il suo modo di “fermare “ l’attimo e la sospensione di un gesto  grazie all’utilizzo dei colori.

Il movimento, rappresentato nella sua sospensione è colto come azione nel momento in cui viene svolto e non nel suo esito finale, un gesto che non ha né un  inizio ne’ una fine.

Nelle sue opere, figure apparentemente realistiche, si trovano in situazioni improbabili o impossibili. Uno scenario che oscilla tra le provocazioni dell’assurdo e la figurazione metaforica dell’uomo o dell’animale.

La scelta di raffigurare  uomini e animali insieme, è data dalla volontà di evidenziare la convivenza di questa sfera di  razionaleirrazionale,  lasciando spazio a ognuno di esprimere la parte più vera e autentica di sé.

L’animale libero da convenzioni sociali è vero in ogni sua espressione. La sua pittura trae origine dalla pittura realistica, ma una volta dipinto, il soggetto del quadro, agisce  istintivamente con macchie, dissolvenze, velature, sporcando la tela e modificando l’immagine originaria.

La resa dettagliata iniziale del quadro, ereditata  dagli studi dei grandi maestri del passato, lascia posto a gesti emozionali e  cromatici che fanno intravedere l’influenza di uno dei suoi pittori preferiti: Francis Bacon.

Ciò che conta per Pucci è la tecnica, non l’aspetto del quadro.

I colori agiscono sull’immagine in quanto  materia, attraverso una tavolozza dai colori essenziali in cui fanno da padrone il giallo, il rosso, il blu di prussia e il bianco.

Come dice lo stesso artista: “Nei miei quadri il movimento diventa elemento essenziale, nasce spesso come atto  istintivo più che pensato, lo rappresento più nella sua sospensione, mi interessa l’azione nel momento in cui viene svolta, non tanto il suo esito. La immagino senza un inizio ne’ una fine. E’ decontestualizzata e inconsueta come inconsueti sono i contesti in cui accade.”

 

*Associazione Mialò Art

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