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Specializzazioni mediche, tra emergenza e criticità: presentato esposto in procura

Mus: “Solo istruendo oggi la nuova classe di specialisti, non avremo carenze domani”. Specializzazioni mediche, tra emergenza e criticità

di Redazione

È stato presentato poche ore fa, dai legali dello studio Leone-Fell, un esposto in Procura contro le irregolarità al concorso per le Specializzazioni mediche, sottoscritto dall’associazione Medici Uniti per la Salute che hanno raccolto centinaia di segnalazioni provenienti proprio dai medici che lo scorso 22 settembre hanno preso parte al concorso.

Mancanza di medici in corsia

In piena emergenza Covid-19, la mancanza di medici specialisti nelle corsie degli ospedali ha peggiorato di gran lunga una già critica situazione sanitaria. “Oggi più che mai – spiegano Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori della prima law firm in Italia per numero di ricorsi – servono più specialisti. Non possiamo più permetterci di richiamare in servizio i pensionati e i neolaureati, quando il nostro sistema potrebbe formare molti più medici di quelli che le scuole di Specializzazioni ad oggi formano. Da anni denunciamo l’errato calcolo del fabbisogno e, con dati alla mano, chiediamo al Ministero di ascoltare le nostre istanze e le richieste che provengono non solo dai giovani medici laureati costretti a restare per anni in un limbo, senza potersi formare o a ripiegare su branche non affini alle loro inclinazioni, ma anche e soprattutto dalle strutture ospedaliere che annaspano e non riescono a rispondere in maniera adeguata alla richiesta di cure”.

Ogni giorno, interi reparti chiedono aiuto e chiedono l’impiego di più specialisti perché quelli in servizio non bastano. E a pagarne le spese sono proprio i malati, i soggetti più deboli, coloro che invece avrebbero bisogno di cure e assistenza adeguate.

Mancanza di anestesisti

“Il tema che domina l’emergenza Covid italiana, è uno solo – spiega Lucy Zaccaro, presidente Mus – mancano gli anestesisti. Ci siamo chiesti il perché? Perché negli anni il governo ha stanziato poche borse di specializzazione e ne ha quindi formati pochi. Oggi paghiamo le conseguenze della cattiva programmazione sanitaria. Vogliamo continuare su questa strada? Noi di MUS – Medici Uniti per la Salute ci battiamo quotidianamente perché la politica ci dia ascolto, perché faccia formare i 23.000 medici che hanno sostenuto il concorso di specializzazione. Solo istruendo oggi la nuova classe di specialisti, non avremo carenze domani. Servono pneumologi, infettivologi, pediatri, servono figure professionali che curino non solo il Covid. Che non lascino allo sbando le centinaia di migliaia di malati che sono affetti da patologie altrettanto gravi. Serve che i cittadini abbiano il sistema sanitario nazionale che meritano di avere”.

Proprio perché il sistema sanitario nazionale oggi non può permettersi ulteriori errori, con l’esposto si chiede alla procura di avviare un’indagine sulla regolarità del concorso, affinché i “furbetti” vengano scovati e possano lasciare il posto ai medici più meritevoli.

Mancanza di controlli

“Molti hanno visto in prima persona candidati che utilizzavano cellulari senza alcun controllo – continua il presidente Mus – in molte sedi, ad esempio, non c’è stata estrazione della propria postazione, ma si è potuto scegliere dove sedersi, con la conseguente formazioni di veri e propri gruppi di colleghi che hanno collaborato per la compilazione del test”.  

“Il nostro studio legale – spiegano gli avvocati Leone e Fell – ha ricevuto centinaia di segnalazioni in merito a diverse irregolarità. Abbiamo anche affidato a un nostro team di esperti l’analisi delle domande e alcune di queste sono risultate errate o fuorvianti e purtroppo, anche il punteggio relativo a una sola domanda può falsare l’intera graduatoria, penalizzando centinaia di medici. Come ogni anno, abbiamo fatto un’ulteriore verifica sull’uso di Internet durante i test ed è emerso che non solo vi sono stati picchi anomali di ricerca su parole chiave del test durante la prova ma anche nei due giorni precedenti. La classe medica merita rispetto e non possiamo permetterci che per colpa di qualche mela marcia a farne le spese sia l’intero sistema”.

Adesso sarà la procura a indagare sulle irregolarità denunciate.

Addetto Stampa
Alessia Cannizzaro

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