Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Sport per bambini

di Redazione

Praticare sport sin da piccoli rappresenta una risorsa da adulti. Guida agli sport più adatti all’età pediatrica

La Redazione

Un linguaggio universale in grado di colmare i divari e promuovere i valori fondamentali per una pace duratura.
Stiamo parlando dello sport, un elemento fondamentale  per il sano sviluppo dei bambini, tanto da  esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.  Praticare sport fin da piccoli assicura un adeguato sviluppo delle ossa e dei muscoli, regola il metabolismo e ne favorisce la socializzazione.

Anche in Italia l’Unicef si impegna a promuovere una vita sana – fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica – dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative. Lo sport fa bene, e non solo al fisico. Infatti, insegna ai giovanissimi importanti valori quali l’amicizia, la solidarietà, la lealtà, il lavoro di squadra, l’autodisciplina, l’autostima, la fiducia in sé e negli altri, il rispetto degli altri, la modestia, la comunicazione, la leadership e la capacità di affrontare i problemi..

Praticare sport in età pediatrica presenta tanti aspetti positivi: assicura un adeguato sviluppo dell’apparato scheletrico e muscolare, regola il metabolismo.

Purtroppo, la cultura allo sport per i bambini non è stata ancora completamente assimilata dai genitori.

Sin da piccoli, i bambini conducono una vita sedentaria. I rischi di sovrappeso sono tanti. Se poi alla sedentarietà si associa anche un’alimentazione non corretta, il rischio aumenta. Andando avanti con gli anni, aumentano i valori di colesterolo e si innalza la pressione arteriosa, predisponendo in età adulta a problemi cardiovascolari.

Un bambino che pratica sport, da grande sarà molto più avvantaggiato rispetto a chi non ha mai praticato attività fisica, perché ha strutturato una muscolatura migliore e ha ‘sperimentato’ e formato il proprio corpo in un’età in cui si sviluppano le cosiddette capacità coordinative, come l’equilibrio e l’orientamento, e le capacità condizionali, ossia la forza, la resistenza e la velocità.

Ma quali sono gli sport più appropriati per un bambino?

All’inizio, è meglio optare per un’attività il più possibile generica, come per esempio il nuoto o la ginnastica, in modo da favorire uno sviluppo armonico di tutto il fisico. Sono controindicate le attività troppo specifiche, come il calcio o il tennis, perché il bambino non ha ancora acquisito né destrezza né sviluppo fisico adeguati.

E’ anche vero, però, che in questa fascia d’età non c’è molta differenza tra i vari sport, perché in tutti i casi l’approccio è ludico e non si entra nello specifico della disciplina sportiva. Fino ai sei anni infatti non si può parlare di sport vero e proprio, ma più di esperienza del proprio corpo, in un’età in cui l’individuo è assai ricettivo ad imparare cose nuove.

Dopo i sei anni si assiste a un progressivo sviluppo, che consente l’approccio a nuove discipline sportive, come per esempio l’atletica leggera o il basket. Regola di base tuttavia deve continuare ad essere la stessa: l’attività deve consentire lo sviluppo armonico di tutto il corpo.

Per quanto riguarda la frequenza, indicativamente, lo sport va praticato due-tre volte alla settimana

 

 

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