StarS è una mostra fotografica sottomarina dedicata alla migrazione e all’integrazione, inaugurata il 13 luglio sull’isola luogo simbolo dell’esodo migratorio in Europa
di Walter Nania
Quando si fa riferimento alle stelle, il richiamo al cielo è quasi immediato. Ma in questo caso il riferimento è all’acqua. StarS è una mostra fotografica che parla di storie positive di migrazione, un percorso fotografico sottomarino in dodici ritratti. Dodici volti di donne e uomini, migranti e rifugiati, nelle acque di Cala Croce, nel versante Sud Est di Lampedusa. I loro volti sono i protagonisti di questa mostra sottomarina dedicata alla migrazione e all’integrazione, che inaugura il 13 luglio sull’isola luogo simbolo dell’esodo migratorio in Europa. Il percorso espositivo è circolare, composto da gigantografie installate sott’acqua, a una profondità di tre – quattro metri. Dall’alto formano dodici stelle, richiamando così la bandiera dell’Unione Europea. I ritratti sono del fotografo Salvo Galano, che ha pensato quest’evento insieme alla regista Veronica Mengoli. Entrambi sono fondatori dell’Associazione Culturale Sudest, e hanno ideato StarS sulla base di un format espositivo già collaudato a Ponza nel 2014. Volti di migranti di diverse etnie che, dopo aver affrontato un lungo e faticoso viaggio alla ricerca di un futuro possibile, sono riusciti a trovare un posto in cui ricominciare a vivere. La mostra vuole restituire dignità a migranti e rifugiati, mostrando come attraverso l’integrazione sia possibile restituire loro il diritto a un futuro. “Scopo è quello di permettere a tutti di osservare attentamente e in silenzio, attraverso un elemento primordiale come l’acqua del mare, gli occhi di queste persone, cercando di dar voce a coloro che troppo spesso non vengono trattati come esseri umani ma come numeri. Per i protagonisti della mostra, l’acqua del mare è anche l’ultimo ostacolo prima del tanto ambìto traguardo verso la libertà. Volevo così trasferire nel mare di Lampedusa la dignità che ho trovato negli sguardi degli abitanti di quei Paesi lontani”, afferma Salvo Galano. L’intento è di riuscire a cambiare l’immagine, ormai stereotipata, dall’espressione “emergenza immigrazione”, che associa le persone in fuga da guerre, soprusi e povertà sempre più a un numero e sempre meno alla condizione di essere umano.
A pochi metri dalla riva una boa segnalerà il centro del percorso visivo sommerso in modo che StarS sarà fruibile a nuotatori e diportisti a bordo d’imbarcazioni a remi ammesse nel limite delle acque. Le gigantografie traslucide saranno stampate su lastre rigide e fissate al fondale tramite un ancoraggio temporaneo. I movimenti delle correnti e l’inclinazione dei raggi solari nelle diverse ore del giorno modificheranno l’effetto visivo dello spettacolo, che la sera dell’inaugurazione sarà illuminato da luci subacquee posizionate sotto le immagini. I dodici protagonisti ritratti sono stati individuati grazie al patrocinio e alla partecipazione di Croce Rossa Italiana, Emergency, UNHCR, Fondazione Progetto Arca, SOSERM. Shiva, arrivata dall’Iran per ricongiungersi al padre, e a Bologna continua il suo percorso di attrice recitando in una compagnia teatrale multietnica. Yacouba, originario del Mali, oggi lavora come cuoco in un centro per richiedenti asilo della Croce Rossa, Abdullahi, somalo che racconta la prima volta che si è sentito davvero integrato in Italia: durante una partita di calcio, grazie a un abbraccio tra tifosi del Torino dopo un goal. La colonna sonora del documentario è composta da Alaa, un musicista siriano che in StarS appare con il suo violino sulla spalla. Oggi vive a Milano e collabora con vari progetti musicali. In Siria gestiva una galleria d’arte con la sua famiglia, dove amava organizzare reading, mostre e concerti.
La mostra rimarrà sott’acqua fino al prossimo 3 ottobre, ovvero per la “Giornata della Memoria”, in ricordo di tutte le vittime dell’immigrazione. Dopo questa data, che segna l’anniversario della tragedia di Lampedusa avvenuta nel 2013 in cui persero la vita 368 migranti, l’esposizione sarà trasferita nel centro dell’Isola. Tutte le fasi di realizzazione di StarS daranno vita a un documentario prodotto in collaborazione con Rai Cinema, nel quale troveranno spazio storie e testimonianze dirette dei protagonisti del progetto. Storie di immigrazione ordinaria, che non contengono le parole clandestino e criminalità, eppure sono la maggior parte. Persone che sono riuscite a lasciarsi alle spalle guerre, orrori, persecuzioni, e poi i viaggi che li hanno portati in Italia dove hanno trovato un punto di partenza per il futuro.