Una corona di fiori per ricordare le vittime della strage di Partinico del 22 giugno 1947. In occasione del 73° anniversario, la Cgil, lunedì 22 giugno, alle ore 10, assieme ai familiari delle vittime, terrà davanti alla sede della Camera del Lavoro di Partinico, in corso dei Mille, 321, una breve cerimonia di commemorazione.
Nella strage, avvenuta presso la sede della Camera del Lavoro del paese, persero la vita i due dirigenti sindacali Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iaco e furono feriti Leonardo Addamo, Salvatore Patti e Giuseppe Salvia. Quello stesso giorno, ci furono gli assalti alle Camere del Lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato, sempre ad opera di esecutori della banda Giuliano. A Partinico accadde il fatto più grave: le camionette dei banditi passarono lanciando bombe a mano e sparando colpi di mitra contro la sede dove erano riuniti i dirigenti sindacali. Casarrubea morì sul colpo. Lo Iacono, ferito con trenta colpi di arma da fuoco, morì dopo sei giorni di agonia in ospedale.
Alla manifestazione saranno presenti Maurizio Casarrubea, nipote di Giuseppe, Francesco Lo Iacono, figlio di Vincenzo, Antonia Addamo, figlia di Leonardo. E interverranno Pino Gagliano, segretario della Camera del Lavoro di Partinico, Silvana Italiano, presidente del Consiglio comunale di Partinico, Dino Paternostro, dipartimento Legalità Cgil Palermo. Concluderà l’iniziativa il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo. Un anno fa a Palermo, in occasione dell’anniversario, sono state intitolate due strade a Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono.
“Casarrubea e Lo Iacono – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – sono stati due dirigenti sindacali costruttori di democrazia, portatori della cultura del lavoro, simboli di quell’epopea di scontri nelle campagne che culminò con la strage alla Camera del Lavoro di Partinico e con gli assalti alle altre Camere del Lavoro della zona, durante i quali furono uccisi tanti nostri dirigenti sindacali nel tentativo di bloccare con il terrore il movimento dei contadini che in Sicilia lottava per il lavoro e i diritti”. “La strage di Partinico – aggiunge Pino Gagliano – è stata la prosecuzione della strage di Portella della Ginestra. I due episodi avvennero a distanza di un mese e mezzo. Ogni anno a Partinico siamo vicini ai familiari delle vittime, per ricordare la nostra appartenenza e l’identità del mondo del lavoro, che nel corso di tante battaglie per i diritti ha pagato un prezzo di sangue altissimo”.