In altre parole si costruisce un mondo a pastelli ove tutto è bianco o nero e non vi è spazio per il grigio…
La Redazione
Un soggetto con una personalità non ancora ben salda, in presenza di un quid novi, a esempio un evento scatenante di natura sociale, affettiva, culturale, ambientale può andare incontro a una grave crisi ontologica che può sconvolgerne totalmente l’esistenza. Il disturbo bipolare rappresenta oggi una delle più gravi patologie psichiatriche che soggetti sempre più giovani possono sviluppare. Appartengono a quelle malattie che ineriscono l’affettività, ma che si manifestano anche con gravi fenomeniche psicotiche.
Questa patologia trova terreno fertile in soggetti con capacità intellettive, cognitive e comportamentali spesso superiori alla norma; si configura in un gravissimo quadro clinico a volte misconosciuto, ma trattabile con esito più che soddisfacente solo se riconosciuto come tale da un attento professionista. Questi soggetti non accettano lo smacco della malattia; instaurano dei veri e propri meccanismi inconsci di difesa. Uno dei problemi più gravi che confonde e complica il quadro, è che il paziente, negando l’esistenza del problema, tenta terapie auto prescritte e particolarmente pericolose come droghe o alcool.
La malattia bipolare è caratterizzata dall’immediato passaggio da una fase all’altra: da un sentimento di inadeguatezza alla vita e autosvalutazione verso un’assoluta ma fittizia sicurezza di sé; da un’immobile inerzia a un’iperattività psicomotoria. Spesso questi soggetti si avventurano in relazioni sentimentali molteplici, ma fugaci e superficiali e le esperienze lavorative oscillano tra successi e sfaceli.
La personalità di un soggetto bipolare tende quasi sempre a negare la possibilità di insight, proiettando spesso all’esterno sentimenti negativi non accettati dall’ammalato.
Non avendo perseguito una linearità nel suo sviluppo emotivo e cognitivo, il soggetto assume dei meccanismi di difesa psicodinamici inconsci che lo accompagnano per tutta la vita, per esempio, in un lutto che non viene risolto, ma saltato nelle sue tappe, il soggetto è iperattivo sempre presente e disponibile, caratterizzato da una pseudo lucidità. Ma ecco che quando il dolore, qualunque esso sia, non viene esperito totalmente e introiettato, si presenterà sotto mentite spoglie. Aumenta il grado di empatia e discapito della sua stabilità, creando rapporti molteplici, ma superficiali, inoltrandosi in avventure economiche fallim entari. Di importanza fondamentale, è la capacità da parte dello psichiatra di fare diagnosi anche in presenza di forme manopolari ascrivibili al disturbo biopolare.