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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Sud: speciale di Collettiva.it con ministro Provenzano e Massafra

Illustrate dal segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra. le strategie del Piano Sud 2030, del Piano nazionale per le riforme e del Recovery plan

di Redazione

Collettiva.it apre con uno speciale sul Mezzogiorno: un’intervista al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, in cui Giuseppe Provenzano illustra alla piattaforma della Cgil le strategie del Piano Sud 2030, del Piano nazionale per le riforme e del Recovery plan, e una riflessione su questi temi del segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra.

Riduciamole disuguaglianze

“Ridurre le disuguaglianze – sostiene Massafra – è un imperativo per l’economia dell’intero Paese. Occorre cambiare modello di sviluppo. Piano Sud, decontribuzione e Recovery fund sono strumenti utili, ma vanno inseriti in una riforma di vasta scala, dalla mobilità, alle strategie industriali, alle infrastrutture materiali e sociali”. Per il Ministro Provenzano “le direttrici di marcia che la Cgil auspica sono quelle che il governo ha condiviso con la Commissione Europea: innovazione, sostenibilità, inclusione sociale. Tutto questo ha una profonda caratterizzazione territoriale, per quanto riguarda in primo luogo il Mezzogiorno”.

Velocizziamo la realizzazione dei progetti

“La vera sfida – sottolinea però Massafra – sta nella realizzazione rapida dei progetti. Occorre mettere in campo non solo la volontà politica, ma anche capacità di governance e competenze, e occorre poi una nuova stagione di confronto con tutte le parti in campo”. Perché questa sfida “chiama in causa tutti i soggetti che esprimono interessi e fabbisogni, a partire da quelli del lavoro, che, soprattutto in questa fase, non può che tornare al centro”. E su questo nodo, anche il Ministro sostiene sia “essenziale, accanto all’opera di programmazione che dovremmo fare, avviare da subito un processo che coinvolga tutti i livelli istituzionali e soprattutto le parti economiche e sociali, l’impresa e il lavoro, che sono la premessa e la conclusione di ogni piano di sviluppo”.

Addetto Stampa
Emma Berti

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