Presentata la stagione 2016 della Sala Strehler del Teatro Biondo. Saranno presenti le migliori esperienze della drammaturgia siciliana come Franco Scaldati, Salvo Licata, Lina Prosa e Nino Gennaro.
di Luca Licata
“Una stagione compatta, tutta proiettata sul 2016, che rende giustizia ad alcuni drammaturghi fra i più importanti degli ultimi anni, non solo in Sicilia”. E’ stata definita così, dal suo direttore artistico, Roberto Alajmo, la nuova stagione teatrale del Teatro Biondo di Palermo. Una definizione, che ha trovato il pieno consenso anche tra i numerosi artisti coinvolti nella rassegna.
Il programma della stagione teatrale 2016 della Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo
Saranno otto gli spettacoli in cartellone, di cui cinque produzioni, che accompagneranno i fedelissimi spettatori dello Stabile dal mese di gennaio a quello di maggio. Alla eccellente produzione drammaturgica si aggiunge il cabaret colto di Lella Costa che, col recital dal nome Ragazze, affronta con ironia e intelligenza critica, i temi del femminicidio e della violenza sulle donne. Quello del femminicidio non sarà l’unico tema forte presente in questa stagione. “Il teatro – ha detto Alajmo – ha il dovere di affrontare anche tematiche di attualità in maniera meno triviale; di dare dei grandi miti, dei grandi temi, ogni volta, un’angolazione diversa. Evitando un approccio accademico oppure modernistico e semplicistico di questi temi”. Altro tema caldo e di bruciante attualità, quello del naufragio in mare. A febbraio, Lina Prosa, recente Premio della Critica 2015, metterà in scena Lampedusa Way, terzo capitolo (dopo Lampedusa Beach e Lampedusa Snow) che chiuderà la Trilogia del Naufragio. Integralmente prodotto dal Teatro Biondo, vedrà sulle scene Maddalena Crippa e Graziano Piazza.
Sempre di produzione del Biondo lo spettacolo C’era un piano che, da un’idea di Olivia Sellerio, figlia dell’editrice Elvira, racconta la storia di un pianoforte Bluthner, appartenuto ad una zia di Elvira, il quale scampò miracolosamente ai bombardamenti anglo-americani su Palermo. A fare da cornice, nel rievocare i fatti e la storia di quel periodo, le foto di Enzo Sellerio. Il 13 gennaio, il dittico La Fame/ La Peste, dello scrittore e giornalista Salvo Licata, aprirà la stagione del ridotto. Diretto da Luca D’angelo, vedrà protagonisti sul palcoscenico tre stimati cantori dell’universo popolare: Costanza Licata, Salvo Piparo e Gino Carista. A seguire, Davide Enia, nell’ambito del progetto Un racconto mediterraneo di Sergio Maifredi, narrerà La discesa agli inferi dell’undicesimo canto dell’Odissea.
A febbraio, invece, il Biondo tornerà a proporre, con una sua produzione, il teatro di Franco Scaldati; affidando a Franco Maresco un’antologia di brani incentrati sulle coppie scaldatiane. Previste cinque repliche per ogni spettacolo. La stagione si concluderà dal 18 al 22 maggio con Ognuno potrebbe di Michele Serra che, ispirandosi al suo nuovo omonimo romanzo, propone un recital che si dipana tra letteratura, musica e teatro. Ognuno potrebbe è un viaggio senza partenza e senza arrivo, che tocca molte delle stazioni di una società in piena crisi, nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.
“Questo teatro – ha continuato il direttore – è un teatro con doveri istituzionali; noi siamo l’equivalente della Rai in ambito teatrale e abbiamo il dovere di utilizzare una sala come questa del ridotto come un’incubatrice di progetti teatrali, di progetti drammaturgici”.
Sempre parlando del ruolo dello Stabile, e in particolare, della Sala Strehler ha concluso Alajmo “Gli spettacoli più piccoli, quelli che hanno bisogno di un rapporto più diretto col pubblico li facciamo qui e sono quasi sempre una semina del raccolto che noi faremo nei prossimi anni nella sala grande”.
Nella foto Roberto Alajmo e Mario Lio vice direttore Banca Nuova