Terrasini suscita davvero amore a prima vista. In questa cittadina a 30 km da Palermo si è realizzata una magia, come ama definirla il Sindaco Giosuè Maniaci, innamorato di Terrasini e del suo territorio. Una magia realizzata senza bacchetta magica ma con tanti fatti e buona volontà. Partendo dalle basi, cioè dal dare ai cittadini i servizi essenziali che ci si aspetta di vedere garantiti da una pubblica amministrazione.
Lo incontriamo in un pomeriggio per un’intervista che assume subito i connotati di una chiacchierata tra amici, perché l’entusiasmo del Sindaco e dell’Assessore al Turismo, Sport e spettacolo, Vincenzo Cusumano, è contagioso.
“Terrasini deve essere il posto in cui i nostri figli devono volere e potere restare – dice Maniaci -, perché qui devono riuscire a trovare le condizioni per realizzarsi anche con il lavoro”.
Qual è la ricetta per questa trasformazione che è sotto gli occhi di tutti?
“Non c’è una ricetta…c’è solo tanto lavoro e tantissimo amore per questa cittadina. Abbiamo iniziato dalla base, cioè dai servizi essenziali che dovevano essere garantiti a tutti: acqua, luce e pulizia.
La raccolta differenziata era stata iniziata tre anni fa, dalla Giunta che ci ha preceduto, poco prima delle elezioni che mi hanno visto diventare Sindaco. Abbiamo continuato avviando anche un dialogo costante con la ditta che aveva l’appalto e in tre anni non abbiamo saltato un solo giorno di raccolta porta a porta. Oggi siamo arrivati a un 70% di popolazione che differenzia correttamente la spazzatura; resta uno zoccolo duro del 30% circa che non riesce a cambiare la propria mentalità e a differenziare”.
I cittadini, collaboratori civici
“Le strade sono pulite ogni giorno e abbiamo istituito la figura del collaboratore civico, e il primo sono proprio io: ogni sabato, in forma assolutamente volontaria, ci dedichiamo a pulire alcune strade, o una villetta oppure una piazza. All’inizio eravamo in pochissimi – sottolinea Maniaci -, poi il numero è andato aumentando e si è rivelato anche uno strumento per incontrarsi……il gruppo è cresciuto col passaparola”.
“Altro punto cruciale – aggiunge Maniaci -: l’acqua e l’erogazione nelle case. Ci sono comuni, nella nostra regione, in cui l’acqua arriva nelle case una volta ogni tre giorni. Noi riusciamo, non solo con l’acqua che acquistiamo dall’Amap, ma con le risorse del territorio, a distribuire l’acqua quotidianamente e senza disfunzioni. Abbiamo anche riattivato vecchi pozzi. E poi c’è la luce. abbiamo fatto il giro strada per strada per vedere quali lampade non funzionavano. Oggi il paese è tutto illuminato, che è anche un fatto di sicurezza”.
Terrasini…..Amore a prima vista!
Questo amore per il territorio l’Amministrazione ha voluto trasmetterlo anche al turista: la parola amore campeggia nella Villa a mare ed è declinato in varie forme in tutto il territorio.
“L’amore è il filo conduttore di questa rinascita, di questa filosofia dell’accoglienza che Terrasini vuole professare. Così c’è la parola “Love” a grandi lettere che guarda verso il mare, le ali dipinte su un muro con una dichiarazione d’amore verso chi viene in amicizia, il lucchetto gigante sotto al quale andare a metterne uno, magari con una dedica, oppure il punto, sul lungomare, in cui è obbligatorio baciarsi. Stiamo diventando quasi una galleria d’arte a cielo aperto”.
Ma tutto ciò richiede anche un impegno di spesa. Il Comune ha i fondi?
“Abbiamo fatto una cosa molto importante: aperto un dialogo costante con le strutture alberghiere e i Bed & breakfast così da riscuotere sistematicamente la tassa di soggiorno che costituisce una risorsa importante, tutta da reinvestire nel territorio. Dando ai cittadini e ai turisti eventi, manifestazioni culturali, feste di piazza non solo i mesi estivi nei quali, certamente c’è una maggiore concentrazione, ma spalmati lungo tutto l’anno”.
L’importanza delle tradizioni
“La scorsa estate, ad esempio, ci siamo inventati un appuntamento a beneficio dei turisti, per far conoscere una tradizione tutta terrasinese alla quale teniamo molto, la “Festa di li Schietti”. Così è nato “Aspettando…… li Schietti”. I turisti si sono entusiasmati e, sull’onda di questo entusiasmo, l’associazione di terrasinesi a Detroit ci ha invitati a raggiungerli negli USA. Il recupero e la valorizzazione delle nostre tradizioni è stato un punto di partenza fondamentale, il motore di questa rivitalizzazione del nostro territorio”.
Gli appuntamenti sono tanti, si riesce a stare dietro a tutto?
“Non è semplice ma ci riusciamo. Dall’albero di Natale nella piazza antistante alla Chiesa Madre, dove quest’anno ha trovato posto anche una pista di pattinaggio su ghiaccio, al Carnevale fatto senza grande dispendio di risorse economiche, perché essenzialmente ci interessa far divertire i bambini. Dalle Mense di San Giuseppe (che aumentano di numero ogni anno) alla Via Crucis, alla Pasqua, quindi la Festa di li Schietti”.
Un ricco calendario di eventi
“Ma non finisce tutto con gli appuntamenti che rientrano nel fitto calendario estivo, ricchissimo fino a tutto settembre. Noi riusciamo a spalmare una serie di eventi lungo tutto l’anno. Lo scorso settembre – ricorda Maniaci -, con la festa dell’Avvenire svolta all’interno di Palazzo D’Aumale, Terrasini ha registrato presenze di primo piano del mondo imprenditoriale, istituzionale e dello spettacolo. E poi chef stellati con la Festa della Pasta, la Festa della Birra, un Mare di Libri, una iniziativa sul cinema…….una città in fermento. Noi siamo una piccola realtà. Sulla carta siamo 10 mila abitanti ma in realtà forniamo servizi a oltre 20 mila persone. Tutto chiede grande impegno perché noi non ci limitiamo a dare il patrocinio o il finanziamento, noi vogliamo e dobbiamo sempre essere presenti”.
Anche per gli eventi occorre una disponibilità economica: la Regione interviene?
“In tanti ci chiedono come facciamo. Come facciamo, soprattutto a realizzare un calendario così intenso, cosa che spesso non riescono a fare nemmeno i grandi comuni. Il punto è che noi preferiamo tanti eventi anche più piccoli però coinvolgenti ed è chiaro che costano meno. Questo che, secondo noi è un vantaggio, diventa una criticità perché al momento in cui chiediamo l’intervento economico della Regione Sicilia, questo viene negato proprio perché non presentiamo grossi eventi. Ma a noi serve di più proporre piccoli eventi ma riempire il calendario”.
Basta poco……
“Faccio un esempio per tutti -dice Vincenzo Cusumano -: ci sono Comuni che spendono 45 mila € per una serata, un grosso evento musicale. Ma uno soltanto. Noi con 45 mila € riusciamo a coprire quasi tutto il calendario da giugno a settembre!”
Un piccolo inciso che desideriamo fare noi de l’InchiestaSicilia, è che si tratta di calendario molto variegato che riesce a raggiungere tutti e riesce anche a portare la cultura a tutti e alla portata di tutti. Basti vedere la grande affluenza alle iniziative sul cinema e sui libri. E quando si parla di una cittadina pulita, è decisamente vero: Terrasini è pulita e accogliente.
La cultura ci salverà
Chiacchierare di poesia, mettere le panchine a forma di libro aperto e intitolarle a esponenti del mondo della cultura, del cinema, della musica…….
“Con Un mare di Libri ci siamo trovati a dover dire alcuni no – aggiunge Cusumano – perché il calendario era già pieno. Una manifestazione nata in sordina, in una piazzetta di Terrasini e, adesso che abbiamo fatto la quarta edizione, è diventata un appuntamento di primo piano”
C’è un angolo del paese che è potrebbe essere un vero gioiellino…il villaggio dei pescatori. C’è un progetto per recuperarlo?
“Nel villaggio dei pescatori, nato nel 1978, accade che in molti stiano vendendo le abitazioni, perché magari i genitori sono morti e i figli non vogliono restare a vivere lì. Chi acquista ne fa soprattutto B&B ristrutturando a proprio gusto. Il punto è che le case sono dell’IACP, l’Istituto Autonomo Case Popolari, e quindi noi non possiamo intervenire. L’IACP parla di situazioni in cui in molti non hanno nemmeno pagato il canone, in altre sono stati fatti dei subentri con figli o nipoti”.
Intanto, l’Amministrazione comunale ha posizionato proprio al Villaggio dei Pescatori l’ultima installazione sull’amore, per restare nel tema che è il filo conduttore di questa rivoluzione. Si tratta di una fontana con un cuore spezzato.
La chiacchierata con Giosuè Maniaci e con Vincenzo Cusumano non finirebbe mai, l’entusiasmo è coinvolgente e gli argomenti tanti. Ma anche gli impegni sono tanti e ci salutiamo ma prima di andare via ripetono, quasi come un mantra, che tutto parte dai servizi e da ciò che si dà al cittadino. “Ricordiamoci le tre parole fondamentali – mi dicono – : luce, pulizia e acqua”.
Già….. luce, pulizia e acqua….. a pensarci bene è semplice. Una ricetta con tre soli ingredienti…… da esportare.