Voglia di cinema! – I consigli di Massimo Arciresi
The Conjuring – Il caso Enfield (The Conjuring 2, USA, 2016) di Richard Linklater con Vera Farmiga, Patrick Wilson, Frances O’Connor, Madison Wolfe
Pescando fra gli archivi dei Warren, coppia esperta di fenomeni esoterici attiva, spesso per conto della Chiesa, negli anni ’70 (restituita sullo schermo dai convincenti Farmiga e Wilson), il regista James Wan, dopo l’ottimo L’evocazione, mette sapientemente in scena un altro caso di spiritismo, stavolta inglese. Al di là dell’inevitabile perdita di freschezza, viene replicata la formula vincente dell’horror del 2013: niente morti gratuite – anche qui a chiedere aiuto è una famiglia numerosa, formata da una madre e quattro bambini, di cui una, Janet (l’efficace Madison Wolfe), veicola la presenza di un caparbio trapassato – e un occhio speciale per atmosfere e accumuli di tensione. E, oltre alle autocitazioni e agli indizi scenografici, c’è una notevole volontà di sintesi, malgrado il film superi le due ore.
Oppure…
La canzone del mare (Song of the Sea, Irlanda/Danimarca/Belgio/Lussemburgo/Francia, 2014) di Tomm Moore – Animazione
Ogni tanto un’opera d’animazione tradizionale (che il tratto sia semplice conta poco) ci riporta sapori infantili ad alto rischio d’oblio. Il lavoro dell’irlandese (del nord) Moore osa di più: incentra la trama sulle suggestive leggende che circolano nella sua terra, le stesse che informarono Il segreto dell’isola di Roan (1994) di John Sayles. Ne vien fuori una stramba fiaba che si sviluppa proprio dai racconti sulle selkies – foche semi-umane – che la madre faceva al protagonista Ben prima di partorire Saoirse, amata/odiata sorellina da salvare (oggi muta nonostante i suoi sei anni), e sparire fra le onde.
La frase della settimana
«Parliamo più adesso che sei morta che quando eri viva!» L’anziano Eduardo Manzano al fantasma della moglie prima di partire con gli amici di sempre José Carlos Ruiz e Luis Bayardo (altrettanto attempati e malandati) per esaudire il desiderio dell’appena defunto Pedro ‘Chatanuga’ Weber (portare in un museo di Guanajuato un tovagliolo che reca scritta la bozza di una canzone con tanto di dedica del mitico José Alfredo Jiménez) nel simpatico road movie senile Cinque tequila (En el último trago, Messico, 2014) di Jack Zagha Kababie.