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Tokyo Pop: samurai netturbini e concept store dedicati agli anime

Dai samurai netturbini al più grande negozio al mondo sulla cultura degli anime, dei manga e dei videogiochi: Tokyo stupisce ancora una volta.

di Clara Di Palermo

A Tokyo non si finisce mai di sorprendersi. Può capitare di passeggiare per la strada e di imbattersi in tre samurai, agghindati con kimono in tela di jeans e armati di pinze: si tratta dei Gomihiroi Samurai, gli indomiti difensori della nettezza urbana. Chi visita la capitale è colpito dalla quasi totale assenza di bidoni dei rifiuti sulla strada o nelle stazioni, e, al tempo stesso, dallo spiccato senso civico e dalla grande pulizia degli spazi pubblici. Tuttavia, in una città delle dimensioni di Tokyo è impossibile non trovare almeno qualche cartaccia. È qui che entrano in scena i guerrieri-netturbini. Il trio, composto da Goto Ikki, Keisuke e Kaz Kobayashi, si avventa sui rifiuti e li eliminaesibendosi in sofisticati chambarale coreografie di combattimento volutamente esagerate rese famose in tutto il mondo dai film di Akira Kurosawa. Tra balzi e fendenti, i Gomihiroi Samurai ripuliscono le strade e intrattengono i passanti con uno spettacolo unico nel suo genere. Tra Instagram, Facebook e YouTube, i Gomihiroi Samurai hanno oggi oltre 700 mila followers e le loro gesta sono state imitate da altri gruppi in Giappone e persino oltreoceano, a Los Angeles.

Samurai paladini del riciclo

Gomihiroi significa letteralmente “raccogliere rifiuti”, mentre samurai deriva dal giapponese antico saburau, “essere al servizio”, “servire”. Per l’importanza sociale dei loro servigi, ai samurai-netturbini in passato è stato conferito il riconoscimento ufficiale di sostenitori del progetto Re-Style per la promozione della campagna 3R (Recycle, Reuse, Reduce), il cui obiettivo è sensibilizzare i consumatori sull’importanza del riciclo, del riutilizzo e della riduzione degli sprechi. Inoltre, dal 1° aprile 2022 al 31 marzo scorso, il gruppo ha ricoperto la carica di ambasciatore dell’iniziativa Machi Kirei (“Puliamo la Città”) su nomina del comune di Toshima, il quartiere di Tokyo con la zona di Ikebukuro, crogiolo delle più recenti tendenze di cultura pop e giovanile.

Ikebukuro e la cultura degli anime

Proprio a Ikebukuro il 16 marzo è avvenuta la riapertura dello storico flagship shop Animate Ikebukuro, il più grande negozio a livello mondiale a tematica anime, rinnovato e ampliato in occasione del 40° anniversario di fondazione. Animate, che contribuisce a diffondere la cultura degli anime, dei manga e dei videogiochi grazie ai suoi numerosi punti vendita presenti sia in Giappone che all’estero, ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale nel rendere Ikebukuro una destinazione d’obbligo per gli otaku, i fan del genere, provenienti da tutto il mondo, che ora potranno vivere la loro passione con tutti i cinque sensi, nel nuovo teatro e in altre strutture per eventi a loro dedicati. Tra gli otaku più nostalgici non potranno certamente mancare gli appassionati di Gundam, che, fino al 21 maggio potranno trovare in esposizione e in vendita nel temporary shop Sunrise World TOKYO action figures, gadget e altri materiali oggetti alle serie animate create dallo studio Sunrise e non. 

A Tokyo a caccia di gashapon

È impossibile parlare di gadget senza menzionare i distributori di gashapon, i pupazzetti da montare venduti in capsule, raffiguranti i personaggi più amati. Proprio ai gashapon è dedicata un’intera sezione del Bandai Namco Cross Store Tokyo. Situato vicino a Sunshine City, è il nuovissimo punto di riferimento per il merchandising degli anime, con ristoranti, cartolerie ed eventi a tema. Infine, agli amanti dello shopping si consiglia una visita all’Ikebukuro Parco, il grande fashion mall capace di interpretare ogni genere di tendenza e cultura. Tra gli oltre 30 negozi, vi è anche Second Street, un negozio di urban wear che acquista e rivende capi e accessori di seconda mano, attentamente selezionati nell’ottica della sostenibilità.

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