Palermitano doc, apprezzato compositore e concertista di chitarra classica, la sua attività lo ha portato in giro per il mondo: Germania, America, Africa, Jakarta Indonesia, Bangkok, Thailandia e Francia.
di Pippo La Barba
Le collaborazioni musicali di Toti Basso a Palermo sono state tantissime: autore di musiche per il teatro, la danza e il cinema; un’esperienza esaltante aver scritto per l’orchestra sinfonica di Palermo.
In Francia il musicista palermitano riceve un importante premio al Festival internazionale della musica e cinema di Aubagne per aver curato la colonna sonora del film “Garagouz” del regista algerino Abdenour Zahzah.
Quest’anno, nel mese di agosto, ha eseguito sempre in Francia, due concerti, nella magnifica cappella dello Château d’Estoublon nella valle de Baux de provence.
Un altro evento importante è stato quello di aver scritto una sua musica per Gabriel Estarellas, docente al Real Conservatorio Superior de Música de Madrid e professore onorario presso l’Universidad Nacional de San Agustín de Arequipa, Perù.
Ho chiesto a Toti Basso di sintetizzare la sua poliedrica attività e di parlarmi del rapporto complesso con Palermo, città dove si è formato come artista, ma che gli ha causato anche tanto rammarico per una condizione sociale e politica che spesso penalizza i talenti e tarpa le ali ai giovani.
Nella piena maturità artistica cosa provi di diverso rispetto agli inizi?
La passione per la musica iniziò a manifestarsi a Palermo dove sono nato, sin dalla prima infanzia. Il primo periodo lavorativo e la mia idea di cosa poteva essere un inizio professionale è venuto da sè, si è mostrato giorno dopo giorno, anno dopo anno. I primi anni della mia vita professionale e lavorativa sono stati pieni di un grande entusiasmo, la volontà e la ricerca quotidiana di fare mille cose, la gioventù in quel periodo è il tuo carburante: costruire quella impalcatura sempre più forte giorno dopo giorno, nella speranza che il tuo obiettivo abbia sempre la stessa direzione, la musica!
E poi che succede?
Quando si comincia da giovani ad inseguire i propri sogni, si ha dalla propria parte la freschezza e l’ingenuità che tutto sia facile, come un vulcano che ti suggerisce, che ti spinge a capire come stanno le cose e cosa farai da grande, anche se lo hai sempre saputo. Nella seconda tappa, la maturità, continui con la ricerca, conquisti sempre più corpose soddisfazioni artistiche, e quando credi di averle raggiunte, le smonti il giorno dopo per approfondire o rivalutare quello che conoscevi precedentemente. Rivedere le tue conoscenze, la tua bravura, credo sia questa la maturità . E’ così meravigliosa la musica!
Un artista come te che ha battuto tanti palcoscenici avverte sempre il bisogno di nuovi stimoli?
Gli stimoli che mi ha dato la mia amata città in gioventù sono stati moltissimi, indelebili, anche se ormai da un bel po’ di tempo lavoro prevalentemente fuori dall’Italia. Vorrei aprire una scuola di musica nella mia amata Palermo, fonte d’energia che appartiene a noi siciliani, mille difetti e mille pregi. Città piena di ottimi artisti in qualunque settore. Tanti amici!
Quali i risvolti negativi o problematici?
Aver conosciuto molte persone, suonato e scritto musiche per questa terra, sono state esperienze profonde che mi hanno dato l’opportunità di vederne lo stato sociale e politico, che la rendono una città bellissima e drammatica per le sue irrisolte problematiche, come un incantesimo alla ricerca di un mago. Cambierà!!!
Tu che hai lavorato con il teatro ritieni che esista un legame tra teatro e musica?
Il teatro è stato di grande stimolo per molte delle mie composizioni musicali; sai, leggere un testo insieme agli attori, ai registi, conoscerli umanamente, è una grande esperienza, cosa vuoi di più. Così per me lo è anche il cinema.
I ben nove anni con il Piccolo Teatro Città di Palermo quanto hanno inciso nella tua successiva attività?
Ah, Il mio Piccolo teatro, dico mio perché è lì che il mio saper fare musica diventò una professione. Eravamo in tanti a collaborarvi, validissimi personaggi e amici molti dei quali ancora oggi molti di loro svolgono attività artistiche. Il piccolo teatro ebbe, per molti anni, momenti gloriosi per la nostra Palermo. Teatro diretto da Nino Drago, artista folle e geniale.
Alla luce del bagaglio acquisito con le tante esperienze fatte fuori dalla Sicilia pensi che oggi la nostra terra possa ancora rappresentare una risorsa in più per far germogliare nuove produzioni artistiche?
Gli artisti che lavorano a tutt’oggi nella nostra Regione hanno, come si è sempre detto e mai risolto, l’antico problema che riguarda le produzioni. Tutto quello che per la maggior parte si produce viene da fuori: teatro, danza, film , fiction. C’è un leggero cambiamento oggi: noto che alcuni di questi eventi iniziano ad essere prodotti presso i nostri teatri stabili o altre sedi. E’ una buona cosa che non si era mai vista prima! Ho fiducia in una nuova politica e burocrazia, che potrà finalmente dare possibilità lavorative a chi vive professionalmente di questo.