Apre al pubblico la mostra didattica “Trame di seta fra Spagna e Palermo” ospitata all’interno della chiesa sconsacrata di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria Nuova, 33) a Palermo, promossa dal Cervantes. L’esposizione è stata inaugurata ieri, lunedì 31 maggio, e si potrà visitare fino a mercoledì 30 giugno (dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 – previa prenotazione scrivendo una mail all’indirizzo cultpal@cervantes.es).
Realizzata dall’Istituto Cervantes di Palermo, diretto da Beatriz Hernanz Angulo, con l’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con l’Università di Valencia, rientra nella manifestazione “Maggio di Seta”, un programma monografico dedicato alla Via della Seta e ai rapporti tra Spagna e Sicilia, finanziato dal progetto europeo Silknow.
L’esposizione, curata da Giorgia Lo Cicero e Maurizio Vitella, è legata alla divulgazione del progetto Horizon 2020 Silknow, tra le cui finalità c’è la salvaguardia delle antiche tecniche di tessitura e la loro archiviazione digitale.
All’interno della chiesa sconsacrata di Sant’Eulalia dei Catalani viene proposta una selezionata rassegna di foto di manufatti tessili di origine spagnola esistenti presso il Tesoro della Cattedrale di Palermo e il Museo Diocesano di Monreale.
Le sacre insegne appartenute ad eminenti vescovi, riprodotte nei pannelli fotografici (foto e ideazione grafica di Girolamo Andrea e Gabriele Guadagna), oltre a far conoscere un patrimonio poco apprezzato, offrono la possibilità di entrare nel mondo della tessitura e di approfondirne la conoscenza.
A ciascun paramento è abbinato un Qr-Code che permette di esaminare la tecnica di esecuzione e la sua riproduzione virtuale in 3D (a cura di Valeria Seidita, ricercatrice dell’Università degli Studi di Palermo).
Le opere selezionate documentano più di un secolo di produzione tessile. Sono paramenti sacri appartenuti a Ludovico II de Torres, arcivescovo di Monreale, tra il 1588 e il 1609; a Martín de León Cárdenas, arcivescovo di Palermo tra il 1650 e il 1655; a Pietro Martnínez y Rubio, capo della diocesi palermitana dal 1656 al 1667, e a Giovanni Roano e Corrionero, sul soglio monrealese dal 1674 al 1703.
Sono tutti alti prelati di origini iberiche e, nel momento in cui si insediavano nella diocesi da governare, portavano con sé preziosi corredi liturgici contrassegnati con le loro insegne araldiche.