Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Tutti gli ‘uomini del presidente’: i 21 allenatori nei dieci anni dell’era Zamparini

di Redazione

Ripercorriamo come in un film, le tappe che hanno portato il presidente del club Rosanero ad essere  soprannominato un ‘mangia allenatori’.

Di Ambra Drago

Sono dei giorni caldi ed intensi, quelli vissuti in casa rosanero. Dopo la sconfitta al San Nicola di Bari, inevitabilmente  è arrivato  ’esonero di Gattuso, in fondo già da tempo l’ex centrocampista del Milan era a rischio. Ripercorriamo come in un film, le tappe che hanno portato il presidente Maurizio Zamparini ad essere soprannominato un ‘mangia allenatori’.

Il presidente friulano ha un ruolino di marcia tutt´altro che invidiabile. In poco più di 10 anni di gestione, a Palermo ha cambiato 21 allenatori, alcuni di questi li ha anche richiamati più volte. Per onore di cronaca bisogna dire che alcune sue decisioni, seppure dettate dall’istinto, sono state azzeccate, altre, invece, si sono rivelate dei tremendi errori; vedi i casi di  Guidolin e Rossi.

Ripercorriamo velocemente  ‘gli uomini del presidente’ che hanno guidato i rosanero dalla serie B alla massima serie. Il primo ad arrivare in casa rosanero è Ezio Glerean (luglio 2002-settembre 2002), poi è la volta di  Daniele Arrigoni (Settembre 2002-Gennaio 2003), Nedo Sonetti (Gennaio 2003-Giugno 2003), Silvio Baldini (Luglio 2003-Gennaio 2004) e Francesco Guidolin (Gennaio 2004-Giugno 2005). Solo l’uomo che ha scalato il monte Zoncolan a bordo della sua bici, con il suo carattere schivo e riservato, è rimasto nel cuore dei tifosi, colui che dopo 33 anni ci ha riportato in serie A,  facendo vivere anche l’emozione di partecipare a competizioni internazionali come la Coppa Uefa. Poi, dopo l’allenatore di Castelfranco Veneto arriva Giuseppe Papadopulo (Gennaio 2006-Giugno 2006), per poi fare ritornare sulla panchina rosanero nuovamente Francesco Guidolin (Luglio 2006-Aprile 2007). Anche questa volta l’avventura dura poco e parte una fase di transizione dove la squadra viene affidata a  Renzo Gobbo e Rosario Pergolizzi (Aprile 2007-Maggio 2007) e poi sembra uno scherzo ma non lo è, ritorna  Francesco Guidolin  solo per un mese. Verrà, infatti, cacciato nuovamente  e richiamato a Novembre. Ma di acqua sotto i ponti nel frattempo ne è  passata. Ecco che il vulcanico presidente chiama alla guida della squadra Stefano Colantuono che aveva fatto ottimi risultati a Bergamo nell’Atalanta, siamo nel Luglio 2007-Novembre 2007, esonerato e richiamato poi  da Marzo 2008 a Settembre 2008. Poi anche  la favola con lo schivo e focoso Colantuono termina. Fatale la gara contro l’Udinese dove  il Palermo perde 3 a 1. Zamparini si infuria e decide immediatamente per l´esonero.

Arriva così in Sicilia il tecnico del Cagliari dei miracoli Davide Ballardini  (Settembre 2008-Giugno 2009), forse poco convinto di quello che stava accadendo all’interno della società, a giugno comunica al club di viale Del Fante la volontà di volere andar via.

Dopo qualche ora  la sorpresa: arriva ‘l’uomo ragno’,  un passato glorioso  nel club di Moratti ed in Nazionale, Walter Zenga, proveniente da una stagione positiva a Catania.

Ma, nonostante l’entusiasmo del presidente, non arrivano i risultati che tutti si aspettavano e la squadra appare sempre confusionaria. Rimane un unico provvedimento da prendere; un esonero anzitempo e l’ingresso di un altro condottiero entrato nel cuore della tifoseria rosanero, Delio Rossi. La new entry Rossi ha anche la fortuna di guidare  una squadra composta da giocatori del calibro di Pastore e Liverani, riesce, infatti, a trovare il modulo giusto e la squadra comincia a volare. Sfioriamo il sogno Champions, dopo un lungo testa a testa con la Sampdoria. Purtroppo sfuma tutto a causa della vittoria dei blucerchiati contro il Napoli.

Riconfermato nella stagione successiva, dopo il pesante risultato di sette reti subite dall’Udinese in casa, arriva l’esonero nel febbraio 2011. Sbarca a Palermo,  ‘l’uomo del fiume’,  Serse Cosmi, questo è anche il titolo del suo libro autobiografico. Varie sconfitte di fila e soprattutto quella contro il Catania, spingono il presidente a prendere provvedimenti immediati chiamando in panchina  l’ex Rossi  che chiude il campionato all’ottavo posto, ma porta i rosaneri a giocarsi una finale storica. All´Olimpico di Roma, la sera del 29 maggio, il Palermo si gioca la finale di Coppa Italia. I rosa perdono contro la corazzata Inter. Il tecnico romagnolo, che ha il contratto in scadenza, non trova l´accordo con il patron Zamparini per il rinnovo e saluta tutti. Da giugno ad Agosto 2011 arriva l’emergente Stefano Pioli, ma i rosa escono definitivamente dai preliminari di Europa League, così il 31 agosto arriva un altro giovane Devis Mangia. Esperienza breve la sua: Zamparini lo esonera il 19 dicembre 2012, dopo la sconfitta nel derby con il Catania (2-0), venuta subito dopo l´eliminazione dalla Coppa Italia con il Siena. Ritorna  dopo dieci anni esatti, aveva allenato i rosanero in Serie B, Bortolo Mutti, che riesce, senza troppi problemi, a condurre la squadra verso la salvezza nel Maggio 2012.

La stagione successiva inizia nel nome ‘dell’uomo della provvidenza’, Giuseppe Sannino, che cerca in tutti i modi di fare  assimilare  i moduli basati su una difesa a tre, ma evidentemente i giocatori non riescono a identificarsi con questo modello di gioco. Così, dopo il pareggio interno con il Cagliari, anche lui salterà dalla panchina rosanero.

Così, ritorna Gasperini, con un contratto di ben 500 mila euro con l’aggiunta di una clausola antiesonero che avrebbe imposto alla società a pagare un indennizzo economico in caso di prematuro allontanamento, e così di fatto è stato nel febbraio 2013.

E’ la volta di Malesani, ma i suoi risultati sono sconfortanti, arrivano  solo pareggi a Verona contro il Chievo e a Genova contro i rossoblù. Zamparini non è contento e lo caccia. La mossa della dirigenza rosanero è richiamare  nuovamente mister Gasperini, anche perché continua ad essere sul libro paga della società di viale del Fante, dura un mese infatti dopo la sconfitta per 2 a 1  contro il Siena viene esonerato e via al ritorno sempre degli ex con Sannino. La squadra cambia rullino di marcia, conquistando vittorie contro Roma e Sampdoria, ma lo sciagurato pareggio contro il Bologna sgonfia l’entusiasmo dei rosanero. La retrocessione arriva inesorabile per mano di colui che a suon di goal ci aveva riportato nell’olimpo del calcio, Luca Toni. Termina così l´avventura dei rosa in Serie A.

Così il compito di risollevare il morale all’intero ambiente, deluso e demotivato,  viene affidato a ‘Ringhio’Gennaro Gattuso, neo allenatore, ma con tanta grinta e determinazione. L’ex centrocampista rossonero  viene accolto postitivamente dai tifosi rosanero. Purtroppo, l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Verona e le sconfitte in campionato contro Empoli, Spezia e Bari portano all´ennesimo ribaltone in panchina. Ora l’arduo compito di sedere su una delle panchine più scottanti tra i club italiani spetta all’ex giocatore e capitano dei rosanero negli anni ‘90, Beppe Iachini. Guardiamo con fiducia a questo nuovo corso, sperando  che il nuovo allenatore, oltre a mangiarsi il panettone, possa anche  godere dell’estate mondelliana. Fuori dal linguaggio metaforico, che Iachini possa guidare questa squadra almeno fino all’estate, non ci diamo traguardi lunghi, anche se il generoso e  vulcano patron rosanero  gli ha fatto firmare un  bel contratto biennale.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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