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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Un confronto che non regge

di Redazione

Da una comparazione con gli altri Paesi, l’Italia è tra le aree più mortificate in materia di giustizia. Solo qui, i termini di prescrizione sono troppo brevi

di Daniela Mainenti

Da un’analisi comparata con gli altri Paesi, l’Italia, sul fronte dei termini di prescrizione, esce con le gambe spezzate. Sì, purtroppo, quando parliamo di termini di prescrizione, ci rendiamo conto quanto i tempi processuali in Italia siano troppo brevi. Un confronto che non regge con la, più o meno, regolarità degli altri Paesi

In Francia, per esempio, l’azione penale si prescrive in 10 anni dalla commissione del reato per i “crimini” (i reati più gravi), in 3 anni per i “delitti” e in un anno per le “contravvenzioni”. A differenza dell’ordinamento italiano, quello francese prevede che il termine di prescrizione venga interrotto da qualsiasi atto di istruzione o di accusa. Quindi se una persona viene indagata e il processo procede, anche lentamente, la prescrizione non può intervenire. Devono passare dieci anni dal compimento dell’ultimo atto dotato di efficacia interruttiva perché l’azione si prescriva.

In Germania, invece, la prescrizione è scaglionata in base alla gravità dei reati. Imprescrittibili i reati di genocidio e omicidio, si prescrivono in 30 anni dalla commissione i reati puniti con l’ergastolo, in 20 quelli puniti con più di 10 anni di carcere, in 10 quelli puniti con più di 5 anni di carcere (e sarebbe il caso della corruzione, in base alla pena prevista in Italia) e via dicendo. Di sicuro rilievo, poi, la disciplina della sospensione del corso della prescrizione. La disposizione di maggior interesse è quella che prevede la sospensione nei casi in cui venga pronunciata una sentenza di primo grado. In tal caso il termine di prescrizione rimane sospeso fino a che il processo non viene concluso definitivamente. Rispetto all’Italia quindi non solo esiste un termine più lungo (10 anni rispetto a 7 anni e mezzo), ma una disciplina che garantisce ai giudici tutto il tempo necessario per concludere il processo, se si è giunti nei tempi previsti alla sentenza di primo grado. La Spagna, come la Germania, prevede termini di prescrizione regolati in base alla gravità del reato. Nel caso di un reato punito con più di cinque e meno di dieci anni di reclusione (come nel caso della corruzione in Italia), il termine è di 10 anni dalla commissione. E con una disciplina simile a quella tedesca, anche la Spagna prevede che la prescrizione si interrompa se viene aperto un procedimento nei confronti del colpevole. In pratica, il termine di prescrizione viene congelato durante tutta la durata del processo, sino alla pronuncia di una sentenza di condanna, salvo sospensione del procedimento.

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