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Un nuovo presbitero per la Chiesa di Palermo

Chiesa di Palermo: un nuovo presbitero. Don Emanuele Spanò è stato ordinato in Cattedrale. La celebrazione si è svolta sabato 11 gennaio nella chiesa Cattedrale

di Redazione

Chiesa di Palermo: un nuovo presbitero. Don Emanuele Spanò è stato ordinato in Cattedrale.
I suoi genitori se lo immaginavano un principe del Foro. Invece la chiamata di Dio è stata più forte e sabato, 11 gennaio 2020, è stato ordinato presbitero. La celebrazione per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, si è svolta nella chiesa Cattedrale alle ore 10.

Cambiare rotta della propria vita

Don Emanuele Spanò, 36 anni del San Basilio Magno di Palermo, dopo il diploma di maturità, si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza di Palermo. Dopo qualche anno, a seguito di un serio discernimento, ha deciso di abbandonare gli studi e si è iscritto alla Facoltà Teologica di Palermo. Qui, ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia. Specializzato in “Storia della chiesa” è prossimo a conseguire il dottorato all’Università Gregoriana di Roma.

La mia vocazione


“Dopo oltre sette anni di preparazione provo gioia mista a paura per il passo definitivo che mi appresto a compiere – afferma don Spanò. La vocazione l’ho avvertita con l’adolescenza che si è realizzata appieno nella comunità parrocchiale di San Basilio. Qui, aiutato dal parroco del tempo, don Giuseppe Di Giovanni che mi ha aiutato nel discernimento a formulare il mio sì definitivo”. Don Spanò negli ultimi anni ha maturata una esperienza molto forte. E’ così che è nato un nuovo presbitero per la Chiesa di Palermo. Sempre a contatto con gli ammalati terminali presso l’Hospice “Villa Speranza” dell’ospedale Agostino Gemelli a Roma. “Accanto agli ammalati terminali ho imparato questo tipo di pastorale – aggiunge. Da una parte è stato difficile, ma sono cresciuto nella capacità di ascolto e di accompagnamento, per me è stata davvero una esperienza arricchente”.
Don Spanò ha presidiato per la prima volta l’Eucaristia, domenica 12 gennaio 2020, alle ore 11.30 nella parrocchia San Basilio Magno a Palermo.

Abbandoniamo la via del male


Lorefice ai potenti del mondo: “Come i Magi boicottiamo i progetti di male”
“I Magi seguono una stella, sono disposti a tutto pur di arrivare dove la luce li condurrà. Ma giunti nel luogo in cui è nato Gesù, dopo averlo adorato, vengono avvertiti in sogno di non tornare da Erode. Questi, avrebbe voluto uccidere quel bambino, e decidono di fare ritorno nel loro paese attraverso un’altra strada”. Lo ha detto mons. Corrado Lorefice nel corso del Pontificale dell’Epifania in Cattedrale. L’Arcivescovo ha poi aggiunto: “Quegli uomini venuti dall’Oriente distruggono i piani di un re potente, Erode. Anche noi boicottiamo tutti i progetti di male e di paura dei potenti di questo mondo”.
È la messa dei popoli, piena di giovani, famiglie, bambini appartenenti a molte etnie diverse. Tutti abbigliati a festa secondo le proprie tradizioni. Tutti felici di esprimere con danze, canti, fiori e decorazioni il proprio modo di vivere la fede in Cristo. Tutto, organizzato come ogni anno dall’ufficio Migrantes, guidato da padre Sergio Natoli e Mario Affronti, e animata dal coro “Arcobaleno dei popoli”.

Interessiamoci al prossimo e ai migranti


“Siamo tutti nella stessa barca. Tutti siamo membra vive della medesima “famiglia umana” – hanno sottolineato padre Sergio Natoli e Mario Affronti. Interessarci dei migranti è interessarci di noi stessi perché viviamo tutti sulla medesima terra. La presenza di immigranti e dei rifugiati è un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità”.
Per l’occasione il portone di bronzo principale è stato rivestito di teli dorati. Cioè quelle coperte termiche in cui vengono avvolti uomini, donne e bambini salvati dal mare e che “Eldorato – Nascita di una nazione”. Cioè il progetto di arte contemporanea ha portato in giro per l’Italia.
“Provvidenzialmente il portone nella nostra Cattedrale rifulge di luce. Diventa, attraverso questo segno, quello che deve essere e sarà sempre la Chiesa – ha affermato monsignor Lorefice.

Tutti chiamati in Cristo


Oggi questa Cattedrale mostra in modo vivente e plastico che le genti sono chiamate in Cristo Gesù. Sono chiamate a formare lo stesso corpo per mezzo del Vangelo”. Il progetto“Eldorato”, il cui viaggio ha preso il via nel giugno del 2018 dalle porte dell’Abbazia fiorentina di San Miniato al Monte, torna a Palermo. Ciò, dopo aver fatto tappa sulle porte di sessanta chiese cattoliche, valdesi, metodiste e luterane e di alcuni luoghi comunitari simbolici. Tra questi, il Maschio Angioino (sede del Comune di Napoli), il carcere di Venezia e l’Aula Magna dell’Università di Bologna.

Rivestiamoci di luce


L’Arcivescovo ha invitato a non rimanere ripiegati e prostrati,“dobbiamo rivestirci di luce. Noi non possiamo che avere il cuore dilatato – dice. Un cuore allargato trova sempre spazio. Inoltre, non vedrà mai come impoverimento la ricchezza. Quella ricchezza che viene come volto umano, come vicenda umana, come attesa, come travaglio, come sofferenza, desiderio di bene, di pace. L’altro sono io stesso, anzi è il volto che Dio stesso ha assunto nel momento in cui il verbo si è fatto carne”. Avere un nuovo presbitero per la Chiesa di Palermo è sempre una grande occasione per l’intera comunità.

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