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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Un ponte dall’Ucraina in Sicilia

Tante le iniziative in favore dell'Ucraina e delle famiglie in fuga dalla guerra, non dimenticando, però, che c'è la necessità di garantire la sicurezza internazionale (tutte le foto dell'articolo, fonte Pixabay)

di Redazione

La Sicilia si mobilita per l’Ucraina e mentre diversi nostri conterranei sono ancora bloccati in alcune cittadine ucraine, sotto i bombardamenti dell’esercito russo, i primi cittadini ucraini arrivati in Sicilia hanno già potuto richiedere il permesso di soggiorno come profughi di guerra.

E così, grazie alla Cgil Palermo, che ha attivato la sua rete di assistenza e solidarietà per i profughi in arrivo dall’Ucraina, ieri i primi due nuclei familiari sono stati accolti nei locali di via Meli, 5, per le prime richieste di permesso di soggiorno per cittadini ucraini in fuga.
In una lettera inviata alla Prefettura, la Cgil ha chiesto un incontro per programmare, in sinergia con le istituzioni cittadine, e nell’ambito del comitato territoriale per l’immigrazione, gli interventi necessari, in questa fase di emergenza, per rispondere alle esigenze della popolazione ucraina che arriverà nella nostra città.

Le prime a rivolgersi alla Cgil Palermo, accompagnate dalla responsabile dei migranti Bijou Nzirirane e accolte dal segretario generale Mario Ridulfo e dal segretario d’organizzazione Francesco Piastra, sono state due giovani donne: Ania Khmelnytska, 33 anni, campionessa mondiale di nuoto sincronizzato dal 2005 al 2012, residente a Palermo da 2014. E Zaia Brunova, 20 anni, studentessa di Lingue straniere, appena arrivata a Palermo con la mamma Laryssa.

Ania, che con i suoi trascorsi alle Olimpiadi è entrata alla piscina comunale nel team di allenatori di una società sportiva, ha chiesto assistenza per ottenere i documenti necessari alla permanenza nella nostra città della madre Raisa, 76 anni, del nipote di 15 anni, Illia Avilov, figlio del fratello Ivan, e della cognata Elena Avilova, tutti quanti appena arrivati da Kharkiv dopo 5 giorni di viaggio. A casa sua e del suo compagno, Claudio Imperiale, ingegnere, non c’era posto e così al momento il resto della famiglia di Ania è ospitata da amici. Fratello e padre sono rimasti in Ucraina. Per Zaia si tratta di un ritorno: un anno fa ha fatto l’Erasmus alla facoltà di Lingue dell’Università di Palermo. Con la sua mamma, sono entrambe ospiti per una settimana di un docente universitario. E cercano anche loro un nuovo alloggio.

“Sono i primi a cui forniamo assistenza e si sono rivolti al sindacato per capire come ottenere il permesso di soggiorno, un alloggio, un lavoro e altri documenti come il codice fiscale e la tessera sanitaria – dice Bijou Nzirirane – Il ragazzo, che frequenta il primo anno di liceo, potrà frequentare uno dei licei scientifici della città. Prenderemo insieme tutte le loro richieste e cercheremo di venire loro incontro in tutti i modi. Abbiamo chiesto alal prefettura di programmare insieme tutte le azioni umanitarie che servono”.

Una catena di solidarietà per l’Ucraina

“Per le tante persone in arrivo, donne, giovani e anziani, occorre mettere in moto una grande catena di solidarietà e di aiuti. I profughi e le profughe di questa assurda guerra hanno bisogno di tutto e la Cgil si è attivata a tutti i livelli per sostenere il popolo ucraino. – dichiarano i segretari Cgil Palermo Mario Ridulfo e Francesco Piastra – Con l’ufficio stranieri della Cgil e il Patronato Inca, diamo la prima risposta per l’assolvimento degli obblighi come la richiesta del permesso di soggiorno. E’ chiaro che emergono le altre esigenze come il diritto allo studio e all’assistenza sanitaria, la casa, la ricerca di un lavoro.  E in questa fase è importante dare un contributo più complessivo, assieme alle altre istituzioni. Dopo aver visto le terribili immagini dei bombardamenti, toccare con mano la sofferenza e la dignità di queste persone arrivate nel nostro Paese, che hanno lasciato mariti e figli e messo poche cose dentro una valigia per scappare, fa molta impressione”.

Kiev

E mentre la Regione Sicilia lancia “Sicilia per l’Ucraina”, una piattaforma on line per raccogliere e mappare i servizi e le disponibilità per l’accoglienza dei cittadini ucraini, in tutta la Sicilia si moltiplicano le iniziative per aiutare i profughi e ospitare anche intere famiglie. Come succede anche a Terrasini, dove amministrazione comunale, sindaco in testa, e cittadini hanno aperto le porte ad alcuni ucraini scappati dall’orrore della guerra. I bambini sono già stati inseriti nelle scuole e a tutti è stata assicurata una sistemazione.

Il Festival della Cultura Ucraina

Palermo ospita in questi giorni, e fino al 10 aprile, il Festival della cultura ucraina che propone di scoprire la dimensione umana degli eventi storici degli ultimi 8 anni sia a coloro che sono al corrente dello svolgersi degli eventi in Ucraina, sia semplicemente alle persone non indifferenti colpite dagli ultimi avvenimenti. Per mezzo di documentari e “feature films,” delle opere dei fotografi e artisti ucraini, lo spettatore farà conoscenza delle tecniche artistiche ucraine contemporanee e scoprirà un prodotto culturale europeo autentico e sorprendente.

Una iniziativa “itinerante”

Tante le iniziative che si tengono a Palazzo Sant’Elia, al Cinema De Seta ai Cantieri culturali alla Zisa, e allo ZAC Centrale (lo spazio espositivo Zisa Zona Arti Contemporanee). Tra queste, domani, domenica 20 marzo, alle 18, al cinema De Seta, il film Brutte strade che racconta di cinque strade dissestate. Cinque storie di amore, odio, fiducia, tradimento e violazione dei confini personali proiettate sullo sfondo della violazione dei confini nazionali.

Sabato prossimo, invece, sempre al cinema De Seta e sempre alle 18, il film Questa Pioggia Non Finirà Mai accompagna gli spettatori in un’intensa odissea tracciata attraverso l’infinito ciclo umano di guerra e pace. La trama si sviluppa attorno alla vita del ventenne Andriy Suleiman, che sta cercando di assicurarsi un futuro mentre lavora con le vittime dei conflitti armati. Dal conflitto in Siria alla guerra in Ucraina, l’esistenza di Andriy sembra essere incorniciata da un incessante flusso di vita e morte.

Per tutti gli eventi culturali è previsto l’ingresso gratuito. Durante il festival sarà effettuata una raccolta fondi a favore delle organizzazioni umanitari impegnate nel combattere la crisi umanitaria in Ucraina.

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