È luogo comune, entrare in crisi dopo le grandi abbuffate di Natale. È, infatti, soltanto allo scoccare del giorno dopo l’Epifania che ci lasciamo assalire dai peggiori rimorsi. E ciò, nonostante i dietologi di tutto il mondo, puntualmente, cerchino di spiegare che ciò che fa ingrassare non è quanto si mangia da Natale a Capodanno, ma tutto ciò che ingurgitiamo da Capodanno a Natale.
Niente paura, comunque. Se in pole position nella lista dei buoni propositi per il nuovo anno c’è quello di eliminare i chiletti accumulati nell’infausto periodo festivo, basterà, dal 7 gennaio al 23 dicembre, seguire una sana, preventiva, costante, purificante, risanante, equilibrante ‘dieta’.
Non allarmiamoci, comunque, di fronte alla parola dieta. Perché dieta non vuol dire digiuno e rinunce, ma tutt’altro.
Mangiare bene e fare movimento
Dieta è un termine che origina dalla parola latina diaeta e che si traduce in stile di vita. Non si tratta, dunque, come spesso erroneamente si crede, di immani sacrifici ma, semplicemente, di cambiare abitudini alimentari e comportamentali. Mangiare tutto, senza eliminare alcun gruppo alimentare, evitando gli eccessi e inserendo il movimento quotidiano. Piccole regole che consentono di stare in forma.
Ancor di più, queste poche regole sono importanti in questo periodo che segue alle festività natalizie, quando pranzi luculliani, cibi cucinati in maniera più elaborata e spesso poco salutare (come le fritture o l’eccesso di sale) e dolci tipici del periodo devastano il nostro organismo.
Non è una questione estetica o, almeno….non solo estetica ma proprio di salute. E senza arrivare agli eccessi che ci propone un noto programma televisivo, protagonista il dr. Nowzaradan (diventato anche oggetto di esilaranti vignette sul web), tenersi in forma è certamente importante per una buona qualità di vita.
Un’alimentazione sana non va vista come una costrizione ma come lo strumento per riuscire a eliminare le tossine dal nostro organismo e sciogliere tutto il grasso che si accumula. Un regime alimentare corretto e che consente di avere l’intestino libero e a posto, permette non solo di raggiungere ma anche di mantenere il giusto peso.
L’InchiestaSicilia si è già occupata in passato di dieta e di alimentazione corretta o di cibi bio.
Oggi, desideriamo raccogliere in questo articolo, che vuole avere soltanto un carattere informativo e non può, in alcun modo, sostituirsi ad una consulenza medica , alcune tra curiosità, ricette e piccoli suggerimenti.
Perché cambio varie diete ma non dimagrisco?
Quante volte abbiamo sentito questa domanda? E quante volte noi stessi o nostri amici ci si è disperati perché le diete non sortivano i risultati sperati? Così comincia il balletto da una dieta a un’altra, in cerca della formula magica. Magari si chiede in prestito la dieta dell’amica, non considerando che siamo tutti diversi uno dall’altro e che la presenza di patologie, che magari noi non riteniamo legate in alcun modo alle variazioni di peso, costituiscono delle variabili importantissime. Spesso, infatti, due persone dello stesso sesso, della stessa età e dello stesso peso non è detto che avranno le stesse conseguenze dal mangiar gli stessi cibi in ugual quantità.
Qui entra in gioco il tanto vituperato metabolismo . Infatti chi ha tendenza a ingrassare ha un metabolismo inferiore a quello di chi, invece, non accumula peso facilmente. Questo perché la capacità di bruciare i grassi a riposo, il metabolismo, appunto, è differente da organismo a organismo. Certamente il sonno e la qualità dello stesso, gli sbalzi ormonali, la percentuale di massa magra, oltre a condizioni particolari di stress, hanno un ruolo nel non riuscire a dimagrire. Vediamo quali possono essere altri variabili.
10 ragioni che non ci fanno perdere peso
- Il metabolismo è lento. È una possibilità, considerando anche che, con l’avanzare dell’età, il nostro metabolismo subisce un rallentamento. Senza considerare il fatto che anche il saltare i pasti (che in molti considerano una scorciatoia per la diminuzione del peso) può rallentare il metabolismo.
- Beviamo poca acqua. L’acqua è importantissima in una dieta, berne almeno un litro e mezzo al giorno aiuta a drenare i liquidi in eccesso e a espellere le tossine.
- Lo stress. Una condizione emotiva particolare, come quando si è stressati o si hanno pensieri che influenzano il nostro modo di vivere, ha una ricaduta sul metabolismo e, dunque, sulle variazioni di peso.
- Facciamo poco movimento. Fa bene alla linea, ancor di più, fa bene alla salute. Fare sport in palestra, in gruppo o con un personal trainer, o semplicemente dedicandoci ad una bella camminata di circa 20 minuti, a passo leggermente sostenuto, ogni giorno , è fondamentale. Aiuta ad attivare il metabolismo e a perdere peso. Inoltre riattiva la circolazione.
- E se la dieta fosse sbagliata? L’ipotesi non è poi così remota. Troppo spesso si cade nell’errore di seguire la dieta che va di moda oppure quella di cui si è sentito dire da un personaggio dello spettacolo. Niente di più sbagliato. Ci si deve rivolgere a un professionista specializzato che ci consiglierà il miglior regime alimentare per noi.
- Non siamo realmente motivati. La motivazione è importantissima per non mollare alla prima difficoltà.
- Vogliamo dimagrire in fretta. L’ansia di raggiungere in fretta l’obiettivo ci fa perdere di vista il fatto che i risultati vanno consolidati e per far ciò ci vuole tempo. E pazienza.
- Non perdiamo peso ma perdiamo centimetri. Eh sì. Perché se la massa magra (i muscoli) si sviluppa andando in palestra e facendo un corretto esercizio fisico, è probabile che il peso non vari perché i muscoli peseranno di più. Ma ci renderemo conto che varieranno le nostre misure perché il nostro corpo si va modellando.
- Facciamo troppi strappi alla dieta. Una eccezione ogni tanto, con una cosa che ci fa gola, ci può stare. Ma se le eccezioni diventano frequenti, non sono più tali. E recuperare, poi, è più difficile.
- Ma vuoi vedere che abbiamo raggiunto il nostro giusto peso? Non sottovalutiamo il fatto che, presi dalla frenesia del dimagrimento, non ci si renda conto di essere arrivati all’obiettivo. Noi non ce ne rendiamo conto ma il nostro corpo sì e ferma il processo dimagrante.
Le diete si distinguono tra di loro per la tipologia di alimenti di cui sono costituite.
Vi riportiamo, qui di seguito, alcune tra le diete più conosciute e maggiormente praticate.
La dieta mediterranea
Basso contenuto di grassi saturi. Olio, soprattutto extra vergine di oliva, come principale fonte di grassi. Prevalenza di alimenti di origine vegetale, come frutta, verdura, ortaggi, cereali e legumi. Latticini. Poca carne, preferibilmente bianca. Poco pesce. E, dulcis in fundo, pane e pasta, accompagnati da un buon bicchiere di vino, il naturale spazzino delle arterie.
Riconosciuta nel 2010 dall’Unesco come alimentazione preposta alla salvaguardia del patrimonio orale e immateriale dell’umanità, la dieta mediterranea rappresenta il modello nutrizionale più diffuso nei Paesi del bacino mediterraneo.
La dieta mediterranea si ispira ai prodotti alimentari tipici della popolazione greca e italiana. Due paesi che, per le caratteristiche territoriali e climatiche molto simili, hanno in comune parecchi alimenti di origine vegetale.
La bella notizia per le popolazioni che hanno la fortuna di vivere sul Mediterraneo la confermano i numerosi studi scientifici che dimostrano quanto l’aspettativa di vita in questi Paesi sia tra le più alte del mondo, proprio grazie al consumo dei prodotti tipici locali.
La caratteristica di questa dieta è la struttura piramidale.
La dieta mediterranea è uno stile di vita, più che un semplice elenco di alimenti.
Alla base della piramideci sono tante verdure, la frutta e i cereali. Andando verso l’alto, troviamo il latte e qualche derivato, come lo yogurt. L’olio, da consumare rigorosamente a crudo e in dose molto moderate.
Altri grassi buoni sono rappresentati dalla frutta a guscio e dalle olive.
Verso il vertice, troviamo gli alimenti da consumare con molta moderazione, cioè gli alimenti contenenti proteine: pesce e i legumi e, poi, le carni bianche le uova e i formaggi magri.
Sulla punta della piramide ci sono infine gli alimenti da consumare con moltissima moderazione, le carni rosse. Infine, i dolci, da consumare il meno possibile.
Nella dieta mediterranea, come in ogni dieta, il fabbisogno varia in base al metabolismo basale, all’età e all’attività fisica. L’energia viene così ripartita: 45–60% di Glucidi, di prevalenza complessi; 10–12% di Proteine; 20–35% di Grassi.
Le proporzioni degli alimenti sono, in ordine di priorità: acqua, frutta e verdura, cereali integrali, spezie, latticini e latte, olio d’oliva, pesce, carne e dolci. In porzioni, vanno assunte, 3 porzioni di cereali non raffinati, 3 di frutta,6 di verdure, 2 di latte e latticini, acqua naturale almeno 2 litri.
Settimanalmente, sono previste 5-6 porzioni di pesce, 4 porzioni di carni bianche e pollame, 3-4 porzioni di olive, legumi e noci, 3 porzioni di patate, 3 di uova e 3 dolci. La carne rossa è concessa 4 volte al mese.
La dieta vegetariana
Non c’è
alimento migliore della frutta e della verdura per depurarsi, per sgonfiarsi e
per vivere bene.
La dieta vegetariana basata sul consumo di questi alimenti è la situazione
ottimale sia per la salute della persona sia per l’impatto positivo
sull’ambiente.
Il sistema digestivo funziona meglio, assumendo fibre, mentre tessuti e ossa
traggono notevoli benefici dalle vitamine. Una dieta vegetale permette di
bilanciare tutti i nutrienti attraverso l’assunzione di grano intero, frutta e
verdura, proteine e grassi.
Questi alimenti danno un senso di sazietà nell’arco dell’intera giornata. Ma
anche ottimizzare la gestione dei pasti e, allo stesso tempo, disporre
dell’energia necessaria per affrontare la quotidianità con sprint ed energia.
Inoltre, previene le malattie cardiovascolari, il diabete e alcuni carcinomi.
La dieta vegana
Decisamente più estremista, la dieta vegana. Un regime alimentare che esclude rigorosamente tutti i prodotti di origine animale.
La dieta vegana, come stile di vita, si allarga ad altri ambiti della vita, come l’abbigliamento, l’ambiente, la morale.
Il successo raggiunto negli ultimi anni è stato grandioso.
Alla base della dieta vegana è presente un forte rispetto verso tutte le forme di vita viventi, perché tutti i viventi hanno diritto alla vita.
Una dieta vegana equilibrata deve contenere circa l’80 per cento di carboidrati; intorno al15 per cento di proteine e il 10 per cento di lipidi.
La dieta iperproteica
La dieta iperproteica è un regime alimentare caratterizzato da un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi.
Le proteine comprendono un ampio gruppo di composti organici
La principale funzione delle proteine è quella di rifornire i tessuti degli aminoacidi necessari per i processi di rinnovamento cellulare, nonché funzione energetica.
Nell’arco della giornata, è bene ingerire una quantità di proteine pari a circa il 15-20% dell’apporto calorico giornaliero.
Per garantire la corretta funzionalità dell’organismo e proteggerlo da alcune malattie queste proteine dovrebbero derivare per i 2/3 da prodotti di origine animale e per 1/3 da prodotti di origine vegetale, come i legumi.