Sito Web in manutenzione

Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Una nave armata del XVII secolo sarà recuperata nelle acque antistanti San Leone

Soprintendenza del mare della Regione Siciliana. Una nave armata del XVII secolo sarà recuperata nelle acque antistanti San Leone (Ag). L'assessore Samonà: L'intervento di musealizzazione offrirà un ulteriore elemento di attrattività in un territorio già ricco di testimonianze archeologiche e ambientali

di Redazione

GIÀ RICCO DI TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE E AMBIENTALI

Il relitto di una nave armata risalente presumibilmente al XVII secolo e naufragata nei pressi di San Leone ad Agrigento, noto come relitto di Scoglio Bottazza, verrà recuperato e musealizzato grazie a un intervento di un milione di euro  affidato alla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Ubicazione della nave

La nave, che è stata rinvenuta nel luglio del 2010, si trova nelle acque antistanti la foce del fiume Akragas nei pressi di San Leone, naturale porto di Agrigento, a 1200 mt dalla costa e a 2,5 miglia dal porticciolo di San Leone; un luogo, quello del cosiddetto “Scoglio Bottazza”, interessato da naufragi causati da un rilievo roccioso presente a tre metri di profondità che ha anche dato nome alla zona.

Lavoro della Soprintendenza

Un’attività – sottolinea l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – resa possibile grazie all’importante lavoro di ricerca effettuato dalla Soprintendenza del Mare della Regione, diretta da Valeria Livigni, che curerà tutte le fasi che porteranno al recupero, al restauro e all’esposizione, all’interno di uno spazio museale, del prezioso relitto. L’intervento di musealizzazione offrirà un ulteriore elemento di attrattività in un territorio che è particolarmente ricco di testimonianze archeologiche e ambientali”.

Ritrovamenti più importanti

Tra i rinvenimenti di grande interesse ci sono due cannoni della lunghezza 2,20 metri, vari elementi metallici – probabilmente armi da fuoco – e un “pane di zolfo” che, vista la rilevante quantità di questo minerale ancora presente sul fondo e l’ubicazione geografica del relitto, sembra essere riconducibile al carico della nave che verosimilmente si sarà approvvigionato nelle vicine cave di estrazione.

La SopMare

Sarà ora la SopMare ad attivare le procedure di gara necessarie alla realizzazione dei lavori che riguarderanno il rilievo, lo scavo e il recupero del relitto, la successiva musealizzazione.L’intervento rientra nella programmazione del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020, Patto per la Sicilia.    

Addetto Stampa
Maria Giambruno

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.