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Vaccinazioni in Farmacia, avanti tutta

Farmacie presidio di prossimità del Servizio sanitario nazionale, al via modello sperimentale che ne rafforza la sostenibilità. Lo Stato stanzia 200 milioni, più 10,7 per la telemedicina nei centri minori. Vaccini in farmacia: a Palermo 10.254 immunizzazioni in due mesi

di Redazione

Vaccinazioni in farmacia, i numeri danno ragione alla sperimentazione. “Con un decreto dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Economia, Daniele Franco, pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta ufficiale, che stanzia 50 milioni di euro per quest’anno e 150 milioni per il 2022, il governo, accogliendo le proposte di Federfarma nazionale, dà attuazione a un modello sperimentale, previsto dal decreto legge Sostegni 1.
Questo, infatti, attraverso una remunerazione aggiuntiva, rende sostenibile nel lungo periodo il nuovo ruolo delle 19mila farmacie italiane quali presidi di prossimità del Servizio sanitario nazionale, la cui importanza è stata dimostrata con l’indispensabile supporto fornito durante la pandemia”.

La Farmacia dei servizi

Lo annuncia Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, che spiega: “Con questa conquista prende così finalmente corpo il modello della ‘Farmacia dei servizi’ voluto dal legislatore nel lontano 2009 che prevede, accanto alla primaria attività di dispensazione dei farmaci, anche l’erogazione di servizi sanitari utili al fabbisogno di assistenza della popolazione: dalle campagne di prevenzione alle vaccinazioni, dalla presa in carico dei pazienti cronici fino alla telemedicina. Infatti – fa notare Tobia – , le risorse non utilizzate di questo Fondo saranno destinate a rafforzare la sperimentazione delle vaccinazioni in farmacia che, anche in provincia di Palermo, procedono speditamente: la scorsa settimana altre 1.362, che portano a 10.254 il totale delle immunizzazioni in due mesi”.

Vaccinazioni in farmacia, anche nelle più piccole

Tobia sottolinea, inoltre, che “il modello sperimentale di remunerazione dà particolare attenzione alle farmacie più piccole, soprattutto alle 4mila farmacie sussidiate dei Comuni con meno di 3mila abitanti per le quali, con un altro decreto appena firmato dal ministro Speranza, si stanziano ulteriori 10,7 milioni di euro, previsti dal decreto legge Ristori 1, al fine di attivare un servizio di telemedicina usufruendo di un credito d’imposta fino al 50% dell’investimento, con un beneficio massimo di 3mila euro”.
“Questo modello sperimentale, che decorre dallo scorso 1 settembre – chiarisce Roberto Tobia – , mira a rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività nella risposta del Servizio sanitario nazionale alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie, utilizzando la capacità delle singole farmacie”.

L’importanza della territorialità

“Durante la pandemia, anche con il coordinamento di Federfarma, le farmacie hanno dato una risposta formidabile alle criticità: dalle reti per garantire l’ossigeno ai cittadini fino alle aperture prolungate, dalle forniture di mascherine e gel disinfettanti alle campagne vaccinali fino all’esecuzione dei tamponi”.
“Il ministro Speranza – conclude Tobia – ha spiegato che l’obiettivo del governo è quello di contribuire a rinnovare il Servizio sanitario nazionale potenziando l’assistenza territoriale grazie alla distribuzione capillare delle farmacie, che fa sì che il cittadino, oltre a ottenere la dispensazione professionale del farmaco, non debba inseguire le strutture sanitarie, ma possa trovare nelle farmacie di prossimità le risposte alle prime istanze di assistenza”. 

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